Domenica 13 ottobre l’Archivio di Stato di Enna, diretto da Giuliana Maria Ferrara e collaborata dagli archivisti Valeria Cassarà, Sebastiana Licata e dal giovane Francesco Doccula, in occasione della “Domenica di Carta”, ha aperto le porte per sensibilizzare il pubblico sulle attività svolte in Archivio.
Per l’occasione, è stata realizzata una mostra documentaria de “Le carte della Sottoprefettura di Nicosia nell’Ottocento”, trasferite in modo precario dall’istituto di Catania nel 2023 a Enna. I documenti, portati a nuova luce con lavoro certosino dai funzionari ennesi, sono una notevole fonte di ricerca e di studio del territorio un tempo corrispondente al Circondario di Nicosia. Il percorso espositivo narra degli avvenimenti e del modo di vivere al tempo del Regno d’Italia, spaziando tra diversi argomenti: la scuola, con illustrazioni di banchi e suppellettili e il rilascio della patente (così all’epoca veniva definito il diploma) di maestro; le condizioni delle carceri, con modelli delle divise delle guardie e campioni di tessuto per detenuti; la circolazione delle strade; la compilazione dei repertori relativi ai comuni del Circondario per la redazione della Guida Generale d’Italia; il commercio, le leggi e decreti; comunicazioni relative agli avvenimenti bellici del 1870 e ad alcuni illustri personaggi storici (Garibaldi, Bixio e Mazzini) gli eventi relativi alla vita dei sovrani d’Italia.
Inoltre, all’interno della mostra vi è una esposizione di documenti antichi. “Un patrimonio archivistico di immenso valore – ha spiegato la direttrice Ferrara-, del quale quello più antico e prezioso che abbiamo è quello notarile datato a partire dal 1500. E’ un mondo affascinante se si considera che i notai dell’epoca nel loro esercizio avevano quattro strumenti diversi: il vademecum, che era una specie di block notes dove prendevano appunti; il bastardello, per l’annotazione provvisoria degli atti; i registri veri e propri e infine gli atti dei nobili che hanno valore perpetuo. L’anno scorso –aggiunge Ferrara– siamo riusciti anche ad ottenere un finanziamento per la spolveratura del fondo notarile, composto da 25 mila volumi”.
Insomma, quello di Enna è un Archivio di Stato che apre le sue porte al pubblico più eterogeneo e alle scuole in un percorso di valorizzazione della conoscenza di un “patrimonio archivistico di circa 6 Km che è storia di tutti”.
Giacomo Lisacchi
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