Con propria deliberazione, la direzione strategica dell’ASP di Enna ha approvato il bando per 16 concorsi per la complessiva copertura di 108 posti di dirigente medico di varie discipline.
Alcuni di questi – Pronto Soccorso, Cardiologia, Anestesia, Ortopedia, per complessivi 63 posti – reiterano i bandi dei concorsi di recente conclusi con vincitori ben al di sotto dei posti messi a concorso.
Gli altri 45 posti fanno riferimento a specialistiche ospedaliere -Geriatria, Urologia, Nefrologia, Neurologia, Riabilitazione, per complessivi 12 posti – e territoriali, SPRESAL, SIAN, Epidemiologia, Salute Mentale, Servizi Sanitari di base e Direzione Medica di Presidio, per un totale di 33 posti.
A breve i bandi saranno pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana e poi su quella nazionale e, a partire dalla pubblicazione di quest’ultima, sarà possibile presentare le domande e avviare i concorsi, sperando che le procedure possano concludersi prima della stagione estiva.
Per accorciare i tempi di acquisizione delle nuove risorse, i bandi prevedono che sarà possibile affidare degli incarichi a tempo determinato, se le domande di partecipazione saranno inferiori o pari ai posti messi a concorso.
“Con questo provvedimento” ha dichiarato il direttore generale dell’ASP, Francesco Iudica “contiamo di dare una ulteriore spinta alla copertura delle carenze di organico, specialmente nel settore dell’emergenza, in cui registriamo il più alto differenziale fra il nostro fabbisogno di medici e la disponibilità di questi ad assumere servizio nel nostro territorio. Noi possiamo e dobbiamo, come non abbiamo mai smesso di fare, creare le occasioni di lavoro, ma senza strumenti che regolamentino i flussi di domanda verso le aree più svantaggiate, sarà facile immaginare come, nell’area dell’emergenza, molti posti continueranno a restare vacanti. Per dirla con un proverbio inglese, noi possiamo portare il cavallo al fiume, ma certo non possiamo costringerlo a bere“.
Continua ancora Iudica: “Abbiamo dovuto registrare in questi anni le proteste dei sindaci che hanno, giustamente, lamentato, le carenze negli ospedali delle loro città.
Ma noi abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare: bandire i concorsi. Ed è, forse, mancata una adeguata riflessione sulla necessità di affrontare e risolvere il problema, individuando la soluzione che può riequilibrare le risorse mediche fra i territori delle città metropolitane e quelli delle aree interne.
È necessario da parte dei sindaci una riflessione più approfondita, una coesione con tutti i territori siciliani interessati, perché l’attenzione si sposti dalla denuncia alla proposta e dalla cura dei fenomeni di superficie a quelli più profondi che poi sono la vera causa. Insomma, non serve curare un’ulcera, se il problema è il diabete. Allo stesso modo, non serve , ammesso che si possa farlo, affrontare il problema del singolo territorio, ma occorre individuare le cause che determinano il problema in tutta la Sicilia e chiederne a livello centrale la soluzione“.
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