Da oltre 2460 giorni il Comitato regionale promotore l’istituzione delle Zone franche montane in Sicilia, composto dai sindaci dei Comuni delle Terre Alte di Sicilia e dall’associazione ZFM Sicilia, attende l’entrata in vigore della norma di politica economica che consentirebbe agli operatori economici delle aree maggiormente svantaggiate dell’Isola, per altitudine e tasso di spopolamento, di beneficiare di una fiscalità di sviluppo necessaria a colmare il divario esistente con le altre aree dell’isola meno disagiate. Al contempo lo spirito fondante della proposta di Legge è quello di far diventare le Terre Alte di Sicilia attrattori di investimenti di chi intende trasferire la propria sede legale e operative nelle aree individuate;
Il 17 dicembre 2019 l’Assemblea Regionale Siciliana all’unanimità ha approvato la legge voto sulle Zone franche montane in Sicilia, nella quale vengono specificati gli ambiti di applicazione della norma, i benefici concessi, i beneficiari e le fonti di finanziamento. La norma, così come concepita, risulta compatibile con le vigenti disposizioni legislative e regolamentari nazionali e comunitarie. La legge, infatti, consente di avviare il corretto percorso per una fiscalità di sviluppo nella Regione siciliana ed è coerente con le decisioni della Corte di Giustizia europea.
Il Parlamento regionale ha dovuto fare ricorso alla forma della legge voto, ai sensi dell’articolo 18 dello Statuto, solo ed esclusivamente in quanto lo Statuto siciliano, a differenza di quello di altre Regioni a Statuto Speciale, non prevede la fiscalità di sviluppo; questa in atto resta una materia di competenza degli organi dello Stato. Tuttavia, gli atti conseguenziali alla concreta attuazione della norma, dopo l’approvazione dei due rami del Parlamento, saranno disciplinati da apposite disposizioni emanate dal presidente della Regione.
La giunta regionale con delibera 405-2021 ha determinato i 158 Comuni che rientreranno in zona franca e i cui operatori economici (che hanno sede legale e operativa al di sopra dei 500 metri sul livello del mare) potranno usufruire dei benefici previsti dalla legge in termini di fiscalità di sviluppo. Si tratta di Comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti, il cui territorio per oltre il 50% si trova al di sopra dei 500 metri sul livello del mare.
Il testo della legge istitutiva delle ZFM è in questo momento all’esame, in sede redigente, della VI Commissione Bilancio e Finanze del Senato della Repubblica. Tuttavia, in assenza di copertura finanziaria, il disegno di Legge non verrà calendarizzato per il voto finale presso le due camere. La copertura degli oneri del disegno di legge sulle Zone franche montane e per metterla al riparo dalla Giustizia della concorrenza, deve necessariamente derivare dalle risorse preordinate dell’accordo Stato-Regione per poter avere le caratteristiche richiamate dalla suddetta sentenza della giurisdizione europea, ovvero non di natura statuale, ma regionalista;
L’11 maggio 2021 l’Assemblea Regionale Siciliana, nella seduta n. 264, ha approvato un ordine del giorno, avente per oggetto “Iniziative volte all’istituzione delle zone franche montane”, nel quale ha impegnato il presidente della Regione a “porre in essere tutte le interlocuzioni istituzionali opportune affinché la Commissione paritetica adotti provvedimenti idonei a trovare adeguata copertura finanziaria a sostegno delle disposizioni concernenti l’istituzione delle Zone franche montane”. Il finanziamento della norma potrebbe passare dalle risorse destinare alla Sicilia per gli “svantaggi derivanti dalla condizione di insularità”, di cui al comma 546, articolo 1 della Legge 34 del 30 dicembre 2021.
Il presidente della Commissione Finanze e Tesoro, senatore Luciano D’Alfonso, congiuntamente al relatore della norma (rinominata Atto Senato n° 1078) in Commissione, senatore Emiliano Fenu e al senatore Stanislao Di Piazza, componente siciliano della Commissione, hanno inviato una nota al presidente della Regione Siciliana nella quale suggeriscono di “far decollare celermente la norma e la successiva esperienza amministrativa e attuativa” e, per la definizione dell’istruttoria presso il MEF, “sul contenuto degli oneri finanziari del citato disegno di legge va conclusa con una comunicazione da parte degli organi di governo della Regione siciliana, che accetti la formulazione che gli offici della Ragioneria Generale dello Stato hanno delineato, interpretando le aspettative dell’organo parlamentare e del rappresentante del Governo a seguire la materia”.
Il 22 novembre 2021 il presidente D’Alfonso ha inoltrato un’altra nota al presidente Musumeci nella quale, tra l’altro, ha evidenziato che la copertura finanziaria della norma “debba avere esattamente le caratteristiche richiamate nella sentenza della giurisprudenza europea”.
La mancata indicazione, da parte del governo regionale, di una copertura finanziaria certa non consentirà alla Commissione Bilancio del Senato di rendere un parere favorevole alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato.
L’amministrazione comunale di Nicosia con una delibera di giunta e congiuntamente anche agli altri Comuni delle ZFM ha inviato al presidente della Regione siciliana e alla giunta regionale l’atto deliberativo con il quale si chiede di emanare un’apposita delibera di giunta regionale, destinando 20 milioni di euro, tra le risorse indicate al comma 546, articolo 1 della Legge 234 del 30 dicembre 2021, “a titolo di concorso alla compensazione degli svantaggi strutturali derivanti dalla condizione di insularità”, per il finanziamento della fase di start up delle disposizioni istitutive le Zone franche montane in Sicilia, al fine di favorire la conclusione della fase istruttoria.
Sergio Leonardi è un giornalista nato a Messina. Laureato nel 1992 in Economia e Commercio. Con la passione per la statistica, informatica, storia, sport e politica. Tra i fondatori di telenicosia.it