Ogni terzo venerdì di novembre, il quartiere di Santa Maria Maggiore a Nicosia si anima di fervore e devozione per commemorare il miracolo avvenuto il 20 novembre 1626, attribuito al Padre della Misericordia. In quell’epoca, durante una devastante epidemia di peste, una giovane del monastero dell’Immacolata a Santa Cristina ebbe una visione rivelatrice. La visione suggeriva che la città potesse essere salvata da una processione per le sue vie, guidata dal Padre della Misericordia. Quando il crocifisso raggiunse il lazzaretto situato nel piano di Sant’Elia, si verificò un evento miracoloso: gli infermi iniziarono a guarire, anche coloro in condizioni gravissime. La processione, iniziata tra preghiere e lacrime, si concluse con canti di gioia e segnò la salvezza di Nicosia.
Le celebrazioni iniziano in preparazione al terzo venerdì di novembre, precedute dalla “Via Crucis della Misericordia”, che si è tenuta il 12 novembre nella basilica di Santa Maria Maggiore, guidata da mons. Giuseppe Schillaci, vescovo della Diocesi di Nicosia. Il 14 novembre, durante i primi vespri e l’esaltazione della Croce, è avvenuta la vestizione dei nuovi confrati.
Il 15 novembre, in un’atmosfera suggestiva, i confratelli della Congregazione della Divina Misericordia hanno accompagnato il pesante baiardo lungo la navata centrale della basilica, dove il crocifisso viene poi collocato. In serata, dopo la messa, i confratelli, vestiti di rosso, si sono preparati per la processione, che è iniziata con l’uscita del crocifisso dalla basilica. Questo momento, di grande impatto emotivo, viene accolto con calore dalla folla dei fedeli e accompagnato dai fuochi pirotecnici.
La processione, caratterizzata da solennità, si è snodata per il centro storico di Nicosia, guidata da un corteo che include la banda musicale e le autorità civili e militari. Durante il percorso, la processione si è fermata in punti significativi, come la centrale piazza Garibaldi, per momenti di preghiera. La conclusione è avvenuta con il rientro trionfale nella basilica, accolto da una folla numerosa e suggellato da un ultimo spettacolo di fuochi d’artificio. L’evento si è concluso con una preghiera condotta dal parroco, padre Delfio Scandurra e la traslazione del crocifisso dal baiardo alla navata centrale, posizionandolo di fronte alla cona marmorea del Gagini.
Lungo tutto il percorso, i fedeli hanno testimoniato la loro fede e gratitudine verso il Padre della Misericordia, ricordando la protezione divina che salvò Nicosia dalla peste. Questa antica tradizione continua a unire la comunità, mantenendo vivo uno spirito di speranza e riconoscenza.
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