La normativa sul riordino dei giochi cambia anche le promo online

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Le direttive che riguardano i giochi quest’anno non sono finite. Dopo il riordino del comparto giungono dal Governo altre novità che interessano le offerte nell’ambito delle scommesse sportive, che ricordiamo sono di grandissimo interesse per gli appassionati del settore. Si tratta, spesso, di offerte convenienti di cui l’utente usufruisce in base alle sue abitudini di gioco.

Al momento l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli fa sapere che i bonus pensati per le scommesse a quota fissa possono essere di tre tipi. Il bonus con la vincita integrale, che è determinato da precedenti normative ed il bonus con vincita ridotta, che consiste nella differenza tra vincita/rimborso ed il valore del bonus utilizzato, sono i primi due. Ad essi si aggiunge il bonus che regala un altro bonus spendibile, però, solo telematicamente.

Poi i concessionari dovranno fare attenzione anche alla percentuale di erogazione dei bonus. Infatti, in mese non può superare il 50% della differenza tra il movimento netto e gli importi pagati in vincite, con minimo il 3% della raccolta. Ancora, per la scommessa a quota fissa il bonus non dovrà mai superare i 100 euro.

Infine, il concessionario deve garantire che tutte le informazioni sui bonus siano chiare e comprensibili all’utente. Inoltre, è obbligato a comunicare tramite il protocollo di comunicazione PSQF l’utilizzo di questi bonus e le modalità di pagamento. Non vi sarebbero invece sostanziali cambiamenti per i bonus di benvenuto. La situazione è analoga anche per i bonus casino, che rappresentano un importante incentivo nella scelta dell’intrattenimento in rete. Questi bonus possono includere diverse promozioni, tutte progettate per attirare nuovi giocatori e favorire quelli esistenti.

La direzione intrapresa finora, infatti, va ancora una volta a rafforzare l’importanza di un gioco consapevole. Chi gioca sui portali non conformi alla legge del resto oltre a danneggiare se stesso e ad andare incontro a sanzioni, compromette il lavoro delle aziende che agiscono legalmente e lede anche le casse erariali.

Insomma, la guerra al gioco illegale da parte dello Stato è ancora più aperta che mai.


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