“Il fumo degli incendi può coprire molte cose, non le responsabilità e le omissioni. In una regione drammaticamente esposta ai cambiamenti climatici ed alle ondate di calore estreme gli strumenti e le strategie di contrasto e prevenzione sono ferme al paleolitico con ritardi insopportabili ed effetti devastanti” . Lo dice il deputato dem Fabio Venezia che già ad aprile aveva presentato un’interrogazione urgente sul tema.
“Nonostante i soliti annunci – aggiunge Venezia – la Regione non ha ancora concretamente attivato un percorso di modernizzazione ed efficientamento del sistema antincendio regionale. Una grave lacuna che sta mandando in fumo migliaia di ettari di terreni danneggiando l’ecosistema e molte aziende agricole. Lo scorso anno è andata in fiamme una superficie pari a 56 mila ettari di terreni, dei quali oltre ottomila di boschi (una superficie paragonabile quasi all’intero territorio del Parco dell’Etna). Quest’anno si rischia di superare questo triste record“.
“Il piano antincendio approvato solo qualche settimana fa, le risorse finanziarie inadeguate, il corpo forestale ampiamente sottorganico, le misure di prevenzione sconosciute. Ecco il combustibile che alimenta gli incendi nella nostra regione e che consente il propagarsi dei roghi. – conclude – Davanti a tutto questo il solo, encomiabile, impegno delle squadre e degli operatori non può bastare. Serve una strategia e non la solita, triste, ridda di dichiarazioni. Per questo chiediamo che urgentemente il presidente della Regione e l’assessore al Territorio vengano in aula a riferire su quanto è successo e sulle misure urgenti e indifferibili da mettere in campo“
(ANSA)
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