Inanellamento a scopo scientifico dell’ornitofauna a Pergusa

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Sono stati oltre 60 i volatili marcati in questi giorni presso la Riserva Naturale Speciale del Lago di Pergusa. Le operazioni sono state svolte da Giovanni Cumbo, Inanellatore della Stazione Siciliana, e da Rosa Termine, Biologo dell’Università Kore di Enna. La Stazione di Inanellamento a scopo scientifico presso la Riserva è attiva con periodicità mensile dal 2003.

Diverse le specie a cui appartengono i volatili inanellati, tra cui Assiolo, Cannaiola, Capinera, Fanello, Merlo, Occhiocotto, Passera mattugia, Passera d’Italia, Sterpazzolina, Storno nero e Usignolo di fiume. Molti sono tipici del canneto, che nonostante la riduzione subtotale delle acque del Lago –assimilabile a quella verificatasi nel 2001– offre riparo ai piccoli passeriformi, e tra questi la Cannaiola la specie più presente a Pergusa che arriva dall’Africa subsahariana in primavera per nidificare proprio tra i canneti del nostro Lago.

L’attività di inanellamento consiste nella cattura momentanea di alcuni esemplari di uccelli; essi vengono presi con speciali reti del tipo “mist-nets” che presentano delle maglie particolari che non danneggiano neanche il piumaggio dei più piccoli volatili; comunque, gli inanellatori assicurano il benessere degli uccelli durante tutte le fasi. Dopo la cattura, alla zampetta di ogni individuo viene apposto un cerchietto di metallo contenente un codice che permetterà di identificarli agli ornitologi di ogni continente. Su apposite schede vengono anche trascritte una serie di informazioni, tra cui la zona di cattura, il peso, le dimensioni e l’entità del grasso e della massa muscolare (da cui si deduce se si tratta di migratori a lungo o a breve raggio) e lo stato del rinnovamento del piumaggio (che dà indicazione sull’età). Tali valori biometrici vengono rilevati nel più breve tempo possibile, maneggiando delicatamente gli animali, e alla fine delle misurazioni il rilascio è immediato.

“Il 30% degli uccelli inanellati in questi giorni aveva la placca incubatrice, un’area dell’addome priva di piume che ha la funzione di poter consentire una migliore trasmissione del calore durante l’incubazione delle uova nel nido, ma già questa primavera –durante uno studio in collaborazione con un’Università estera– avevamo avvistato diversi nidi con le uova di diverse specie nel fitto canneto, ciò a riprova del suo notevole valore ecologico” ha dichiarato Rosa Termine.

Il Lago di Pergusa è un ambiente molto fragile che necessita di tutela e i dati scientifici ivi rilevati costantemente con l’attività di inanellamento degli uccelli, oltre a contribuire allo studio delle loro rotte migratorie, sono indispensabili per analizzare i processi demografici ed ecologici dell’ornitofauna, in modo da orientare efficientemente le azioni di conservazione e fornire informazioni di base ai fini della pianificazione di efficaci sistemi integrati dell’area naturale protetta. Gli uccelli, infatti, rappresentano eccellenti indicatori per la comprensione delle condizioni ambientali, anche relativamente agli effetti del riscaldamento globale.


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