In provincia di Enna i docenti inseriti nelle graduatorie provinciali supplenze (Gps) lamentano la diminuzione degli incarichi

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Il Gruppo docenti Gps Enna riscontra una diminuzione degli incarichi in deroga e un aumento dei posti dati alle assegnazioni provvisorie nella provincia di Enna. Chiedono una limitazione alle assegnazioni provvisorie e di accedere alle Mad nelle altre provincie.

Queste rivendicazioni le chiedono con una lettera aperta inviata alla nostra redazione.

“Siamo dei docenti precari della scuola Primaria e dell’Infanzia inseriti nella prima fascia Gps (Graduatorie provinciali supplenze) posto comune e sostegno della provincia di Enna.

Dopo anni di supplenze nelle scuole del nord Italia e dopo aver acquisito titoli di formazione professionale, abbiamo scelto di lavorare nella nostra provincia, nell’entroterra siciliano, consapevoli delle difficoltà lavorative che la affliggono, anche in ambito scolastico.

Sebbene ogni anno abbiamo svolto con orgoglio, dedizione e passione il nostro lavoro da docenti, quest’anno la maggior parte di noi non ha preso incarico, né su posto comune, né su sostegno.

Abbiamo riscontrato una diminuzione degli incarichi in deroga unitamente a un eccesso di posti dati alle assegnazioni provvisorie nella nostra provincia. Questo ha comportato l’immobilità lavorativa della maggior parte degli inseriti nelle sopracitate Gps. Lamentiamo altresì l’impossibilità di inviare Mad (messa a disposizione) in altre provincie, essendo già iscritti nelle graduatorie di Enna.

Affinché il prossimo anno scolastico non ricapiti la stessa incresciosa situazione e sperando di poter accedere nell’anno in corso alle Mad, chiediamo attenzione rispetto a una situazione che lede fortemente la nostra dignità lavorativa.

Chiediamo:

– che vengano poste limitazioni alle assegnazioni provvisorie sui posti in deroga, in modo da garantire una distribuzione equa degli incarichi anche ai precari;

– accedere alle Mad nelle altre province;

– l’impossibilità di occupare i posti su sostegno da parte dei riservisti senza la specializzazione su sostegno”.

 

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