Il sindaco di Capizzi, Leonardo Principato Trosso, ha espresso forte preoccupazione e opposizione riguardo alla proposta di riorganizzazione delle postazioni del servizio di emergenza 118 nella provincia di Messina. In una lettera indirizzata all’Assessore regionale alla Salute e alla SEUS (Sicilia Emergenza-Urgenza Sanitaria), il sindaco ha sottolineato i potenziali rischi per la sicurezza e il benessere dei residenti, in particolare per quelli dei comuni montani.
Capizzi, situata in un’area montana caratterizzata da condizioni climatiche difficili e strade impervie, conta una popolazione composta in gran parte da anziani e persone con difficoltà di mobilità. La postazione del 118 presente nel comune è stata finora un punto di riferimento cruciale per garantire interventi tempestivi in situazioni di emergenza medica. La sua eventuale soppressione potrebbe comportare ritardi significativi nei tempi di risposta, con gravi conseguenze per la salute dei cittadini.
Il sindaco Principato Trosso ha evidenziato come, in molti casi, il servizio del 118, associato al servizio di guardia medica, rappresenti l’unico accesso rapido a cure mediche urgenti, data la lontananza dagli ospedali più vicini e la carenza di mezzi di trasporto pubblici adeguati. Ha inoltre sottolineato che la rimozione di questo servizio essenziale contrasterebbe con il diritto di tutti i cittadini a ricevere assistenza sanitaria tempestiva ed efficace, indipendentemente dalla loro ubicazione geografica.
Nel suo appello, il sindaco ha chiesto con forza che la riorganizzazione delle postazioni del 118 non determini la soppressione della postazione di Capizzi. Ha proposto invece di considerare un potenziamento di alcune postazioni che potrebbero avere un maggiore carico di lavoro in determinati periodi, ad esempio a causa di flussi turistici.
Principato Trosso ha anche messo in guardia sulle possibili conseguenze a lungo termine di una tale decisione, affermando che potrebbe non solo attentare alla salute pubblica dei cittadini di Capizzi, ma anche gettare le basi per un continuo e inarrestabile spopolamento del piccolo borgo medievale. Il sindaco ha concluso dichiarando la sua intenzione di far valere le ragioni della comunità in tutte le sedi possibili per prevenire quella che definisce “una delle più gravi malefatte del XXI secolo”.
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