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PALERMO – “In Libia eravamo tutti stipati in una casa, non eravamo liberi di andare dove volevamo. Ero fuori quando sono arrivati i banditi e volevo correre per avvertire gli altri. Quando hanno sparato, io sono caduto a terra. Pensavano che fossi morto e mi hanno semplicemente lasciato lì. Onestamente, ho anche pensato che sarei morto. Questo accade sempre in Libia. Sono stato curato per questa ferita solo 4 ore dopo, un amico mi ha portato da una donna camerunese che era medico e lei si è presa cura di me”. Questo il racconto di un giovane del Mali soccorso dalla Ocean Viking, nave di Sos Mediterranee che sta per arrivare al porto Siracusa di Augusta.
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Kylian (nome di fantasia) è uno dei 373 naufraghi salvati da Sos Mediterranee in tre distinti interventi nel giorni scorsi nel Mediterraneo centrale. Molti dei sopravvissuti hanno raccontato strazianti storie di abusi subiti in Libia, descrivendo lo spaventoso ciclo di violenza incontrato lungo il viaggio. Molti avevano già tentato di attraversare il mare, ma erano stati intercettati e riportati in Nordafrica.
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