Il PD ennese preoccupato per gli accorpamenti degli istituti scolastici che favoriscono lo spopolamento delle aree interne

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Più che una battaglia politica è soprattutto una battaglia per i diritti”. E’ quanto sostiene il Pd ennese sulla cancellazione di numerose istituzioni scolastiche autonome prevalentemente del Mezzogiorno.

In provincia di Enna, 6 istituti verranno accorpati – dice la segretaria Katya Rapè – andando ad aggravare la già insostenibile crisi economica e lo spopolamento che da anni caratterizza le aree interne. Si tratta di una norma che non tiene conto della morfologia della provincia e della conseguente difficoltà di collegamento”.

Secondo il Pd provinciale, da mesi impegnato attraverso l’attività parlamentare degli onorevoli Venezia e Marino affinché il governo modifichi la posizione assunta, questo è l’effetto di quanto previsto, che “introducendo, in Legge di Bilancio 2023, una nuova disciplina relativa alla determinazione dei criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le Regioni, ha approvato, di fatto, la riduzione, non solo delle sedi, che verranno inevitabilmente accorpate, ma anche del contingente dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi, che saranno quasi dimezzati rispetto ad oggi”.

La Sicilia perderà 112 istituti scolastici che verranno accorpati ad altre istituzioni scolastiche. Il dato diventa ancora più allarmante se si pensa che la Sicilia, per quanto riguarda la dispersione scolastica, ha una media doppia rispetto a quella nazionale, con punte del 25%; negli ultimi 10 anni la popolazione ha inoltre perso oltre 300 mila unità a causa della denatalità e dell’emigrazione.

L’accorpamento degli istituti si configura, pertanto, come un vero e proprio taglio che andrà a colpire le regioni e i territori più deboli, incentivando lo spopolamento dei piccoli centri e finendo per incrementare i divari territoriali.

Si tratta di una scelta politica precisa – sostiene Rapè -, in continuità con quanto già realizzato in passato dai governi di destra attraverso una visione esclusivamente economicista della scuola, considerata un settore da cui ottenere risparmi di spesa destinati ad altre voci di bilancio. Si precisa che le somme tagliate non verranno reinvestite nella scuola”.

Il gruppo parlamentare del PD all’Ars – dichiara il deputato Fabio Venezia –  nei mesi scorsi ha proposto e fatto approvare la legge voto contro il dimensionamento scolastico. Occorre adesso una forte mobilitazione per fare in modo che il governo e il Parlamento rivedano la posizione assunta. Noi continueremo a lottare nelle sedi parlamentari, e non solo, per tutelare le scuole delle aree interne e dei piccoli comuni“.

Abbiamo presentato – gli fa eco l’on. Stefania Marino – in sede parlamentare diversi emendamenti e mozioni per impegnare il governo a rivedere il dimensionamento scolastico, provvedimento altamente penalizzante per il futuro dei nostri giovani”.


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