Il Marocco reale? È berbero: come scoprirlo in viaggio

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Da circa trent’anni il turismo in Marocco è diventato una parte importante dell’economia marocchina. Città come Marrakech, Fes, Rabat, Agadir, Tangeri e Chefchaouen, per citare le più famose, sono tra le mete preferite dai viaggiatori di tutto il mondo, fra cui gli italiani.

Ogni anno migliaia di turisti scelgono il Marocco per le loro vacanze estive o invernali, per una gita con amici, per il viaggio di nozze o per un tour dalla durata di un weekend. Le occasioni per visitare questa terra ricca di cultura e tradizioni sono tante e l’esperienza sarà ancora più arricchente e completa se si sceglie di prenotare i tour privati in Marocco con inmaroccoconlisa.it, un tour operator italiano che accompagna i viaggiatori attraverso un Marocco tutto da scoprire e grazie alla quale abbiamo scritto questa guida.

In tanti ci sono stati, ma in quanti hanno conosciuto il Marocco reale, quello più autentico, quello abitato dalla popolazione berbera? Ecco i consigli per scoprirlo con un viaggio indimenticabile.

Villaggi berberi del Marocco

I berberi o “Imazighen” sono una popolazione originaria del nord Africa che ha abitato i luoghi del Marocco sin dal Neolitico, il cui nome significa uomini liberi. Pertanto, in Marocco sono molto famosi i villaggi berberi che non si possono non visitare se si vuole conoscere l’anima di questo popolo e di questa terra.

I villaggi berberi del Marocco sono molteplici, ma alcuni sono tra i più caratteristici e più interessanti da conoscere. Uno è il villaggio di Asni, vicino a Marrakech, piccolo ma molto famoso grazie al suo suq (suk o souk) molto vivace del sabato mattina, il grande mercato in cui i marocchini si recano per gli acquisti, una vera attrazione per i turisti.

Anche il villaggio di Ouirgane, distante 17 chilometri da Asni, è molto caratteristico perché è immerso in uno scenario alpino in cui ci si reca per la caccia sportiva.

In direzione dell’Alto Atlante del Marocco si trova il villaggio di Imlil, situato a 1.740 metri sul livello del mare, vicino al monte Toubkal, la cima più alta del Nord Africa. Qui lo scenario naturalistico toglie il fiato, perché i colori cambiano di continuo e rende tutti i profili molto suggestivi.

A sud di Marrakech si trova il villaggio di Amizmiz, dove ogni martedì ha luogo il mercato visitato da centinaia di persone. Qui i turisti possono apprendere i segreti delle attività artigianali, partecipare al rito dell’henné e alla produzione dell’olio di argan, entrare nelle case dei berberi, imparare a cucinare piatti tipici e fare escursioni nella natura circostante.

Un altro piccolo villaggio berbero molto famoso in Marocco è il villaggio N’Kob, noto perché lì nei dintorni si trovano 43 kasbah, le antiche dimore patriarcali, la più famosa delle quali, Ait Ben Haddou, Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1987. Da qui si possono organizzare delle bellissime passeggiate di trekking perché si affaccia su paesaggi spettacolari.

Conoscere questi villaggi è l’occasione perfetta per immergersi negli usi e costumi delle popolazioni berbere, un popolo molto accogliente che offrirà ai viaggiatori dell’ottimo tè alla menta e del tajine, il piatto locale a base di montone o pollo e di cous cous.

Ma per chi vuole entrare ancor più a stretto contatto con i berberi autentici, quelli che vivono per lo più nelle campagne, sui monti e nei deserti, e cioè in quei luoghi lontani dalla città dove hanno trovato rifugio per rimanere “uomini liberi” e non diventare schiavi di altre culture, durante il viaggio in Marocco ci si potrà recare in queste località in cui conoscere il loro stile di vita.

Dove scoprire i berberi dell’Alto Atlante

La prima è la città di Aghmat, nella provincia di Al Haouz, a 32 km da Marrakech. Il comune rurale fu edificato nel 1959, ma viene considerata la città più antica del paese, perché fu costruita prima dell’arrivo dell’Islam. Nel 2005 è stato avviato un progetto archeologico per riqualificare questo sito che per tanti anni è stato un passaggio obbligato delle carovane commerciali.

Molto caratteristiche sono le case tradizionali di Aghmat, delle costruzioni semplici con poche stanze edificate attorno a un cortile interno, il patio, e con l’immancabile granaio, dove si tengono le scorte per i freddi inverni.

Oltre la città si scorgono i monti innevati dell’Atlante, mentre la regione è piena di campagne coltivate a ulivi e grano.

Ancora più affascinante è la Valle di Ait Bougmez, una delle regioni più isolate dell’Alto Atlante e per questo motivo meno affollata dai turisti. Le case in cemento non hanno ancora preso il sopravvento, l’elettricità è arrivata da poco più di vent’anni, le strade non sono ancora del tutto asfaltate. La caratteristica principale di questa regione sono, dunque, i villaggi costruiti in pietra e terra battuta (pisé), fra cui si affaccia qualche negozietto, una caffetteria, un ufficio postale e delle gîte d’étape, dei rifugi con i bagni in cui possono alloggiare i viaggiatori.

Un altro luogo magico abitato dai berberi sono le gole in mezzo alle montagne dell’Alto Atlante, formate naturalmente dai corsi dei fiumi del Dadés e del Todgha. Strette e spettacolari, sono gole molto attraenti per fare escursioni da Boumalne e Tinghir e risalite nelle montagne circostanti, ma anche piacevoli passeggiate all’interno delle gole e birdwatching.


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