Il Gran Premio La Motta riporta la storia dell’automobilismo a Nicosia – FOTO e VIDEO

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Due giorni dedicati agli amanti dei motori sono stati vissuti nel fine settimana del 7 e 8 ottobre a Nicosia.

Il Palazzo di Città  è stato il palcoscenico dell’apertura ufficiale del “Gran Premio La Motta“,  evento organizzato con passione e dedizione dall’associazione “Veicoli Storici di Nicosia“.

Gli equipaggi, pronti a competere per il prestigioso premio, sono stati calorosamente accolti da Massimo Rizzo, membro dell’associazione, il quale ha rivolto un sentito benvenuto a tutti. Presenti il sindaco Luigi Bonelli, Manfredi La Motta, figlio del celebre barone, l’Assessore al territorio e ambiente per la Regione siciliana Elena Pagana e il giornalista Gian Luca Pellegrini, direttore di “Quattro Ruote” e “Ruote Classiche”.

La piccola finestra culturale, da sempre presente in ogni manifestazione organizzata dall’associazione Veicoli Storici, per il Gran Premio si è focalizzata sul mondo delle auto storiche, con attenzione speciale al periodo del dopoguerra, per raccontare le sfide affrontate nell’ambito delle attività sportive e dell’industria automobilistica, nonché di celebrare le figure chiave del mondo dei motori di quel periodo. Tra i relatori illustri sono intervenuti il dottor Daniele Spataro, il dottor Enzo Manzo e il professore Vincenzo Prestigiacomo, che hanno condiviso storie e aneddoti coinvolgenti. La moderazione dell’evento è stata affidata al giornalista Rai Rino Realmuto.

Un tocco artistico è stato aggiunto grazie all’interpretazione di un brano introduttivo da parte dell’attore Filippo Giangrasso, che ha raccontato la storia del gruppo di appassionati di motori che ha dato vita all’associazione “Veicoli Storici di Nicosia”, presieduta da Gianluca Rizzo, associazione che si è impegnata sin dall’inizio a preservare la memoria delle gesta sportive e delle personalità che hanno segnato l’automobilismo sia regionale che nicosiano.

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L’ iniziativa è stata dedicata al barone Stefano La Motta, membro della famiglia nicosiana La Motta di Salinella, perchè figura eclettica del secolo scorso, coinvolta in diverse passioni sportive, dal calcio all’ippica all’automobilismo appunto. Il barone  è stato un appassionato pilota,  che ha partecipato a gare adrenaliniche su strada nel dopoguerra, incluso il tragico Giro di Sicilia del 1951, nel quale perse la vita.

La Cisitalia 202 numero 1001 è l’auto che ha simboleggiato la vita sportiva di La Motta. È stata ritrovata dall’associazione nicosiana nel 2019 e da allora ha ispirato il desiderio di riportare la vettura a Nicosia.

La svolta in tal senso è arrivata grazie all’incontro con Corrado Lopresto, collezionista di auto d’epoca trapiantato a Milano che, notate le capacità organizzative dell’associazione, ha proposto ai soci di collaborare per organizzare il “Gran Premio La Motta”, non una gara di velocità e regolarità, ma piuttosto un concorso dinamico di restauro e conservazione, da svolgersi sull’ inedito circuito tra le strade di Nicosia. L’associazione ha coraggiosamente accettato di organizzare l’evento in loco, lasciando al collezionista il compito di individuare ed invitare le auto a partecipare, ma a condizione che la Cisitalia del barone dovesse essere presente, e così è stato.

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Nella mattinata del 2 ottobre 2023, la bianca Cisitalia 202 con il numero di gara 1001, targata Palermo, è finalmente tornata a Nicosia, dopo oltre settant’anni.

Al “Gran Premio La Motta” 2023 hanno partecipato 19 equipaggi, ciascuno dei quali ha portato preziose pagine di storia automobilistica a Nicosia. Auto d’epoca di grande prestigio sono state esposte in Piazza Garibaldi, alcune di esse appartenenti a noti volti del cinema e premiate nel corso degli anni. Nello specifico, hanno partecipato:  Alfa Romeo 1900 T.I. del 1954,  Alfa Romeo Giulietta Spider  del 1956, Ashley  750 Sport del 1957, Cisitalia 202 SMM del 1947, Cisitalia 202 SMM del 1948, Ermini Sport Internazionale del 1951, Ferrari 340 MM del 1953,  Fiat 508 CS MM del 1939, Fiat 1100 Farina del 1950, Fiat 1100 S del 1947, Fiat 1100 S Ala D’oro del 1946, Jaguar XK120 OTS del 1953, Lancia Aprilia Paganelli del 1948, Lancia Aprilia Sport del 1948, Lancia Aurelia B 20 del 1957, Maserati 3500 GT del 1962, Mercedes 300 SL del 1955, Microplas Mistral MKII del 1955,  Siata Daina Gran Sport del 1952.

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Un gruppo di moto d’epoca ha aggiunto ulteriore fascino all’evento, mentre la banda musicale diretta dal maestro Giuseppe Tamburello ha aperto la cerimonia eseguendo l’inno nazionale. Il circuito ha visto sfilare le vetture per dieci giri con partenza da Piazza Garibaldi verso la Via Fratelli Testa, salendo per la via Gianbattista Li Volsi, sino a Piazza Valguarnera, per poi attraversare il Largo Peculio e ritornare al punto di partenza attraverso la via Bernardo Di Falco.

Per l’occasione, la città si è trasformata in un set cinematografico ed il coinvolgimento di associazioni locali e privati in animazioni in stile anni Cinquanta è stata la caratteristica distintiva che ha catturato l’attenzione sia degli equipaggi che degli appassionati, trasformando l’evento in qualcosa di veramente unico.

Lungo il circuito, sei tamburini animavano le vie della città, mentre molti figuranti, tra cui uomini, donne, il sindaco del tempo e persino carabinieri in tenuta d’epoca, sfilavano tra le auto e si  affacciavano  dai balconi del Palazzo di Città.

Su Piazza Garibaldi, è stata allestita una ricostruzione di un’infermeria degli anni ’50, con tanto di infermieri, dottori e strumentazioni mediche, mentre un artista di strada, posizionato nei pressi della fontana raffigurava su carta quanto osservato.

All’ingresso del Palazzo Speciale di Mallia, è stata posizionata un’auto Alfa Romeo d’epoca, mentre il Palazzo Spedale Vecchio è diventato una rappresentazione di un ospedale dell’epoca, con personale medico in uniforme del tempo.

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Sempre lungo via Fratelli Testa, un vecchio furgone di suore ha fatto la sua comparsa, mentre all’interno di Palazzo Cirino, la hall è stata trasformata in quella di un lussuoso Grand Hotel, accogliendo visitatori immersi nel passato. Una cantastorie ha narrato le gesta sportive del barone La Motta, mentre un calzolaio ha riparato scarpe proprio come si faceva un tempo. Ai piedi della torre della cattedrale, dei taxi d’epoca erano pronti a trasportare i visitatori.

A Piazza Valguarnera, un antico bar, un calzolaio e un meccanico hanno aggiunto ulteriori dettagli all’atmosfera degli anni Cinquanta. Inoltre, i giovani allievi della scuola elementare presso Largo Peculio hanno accolto il passaggio delle auto sventolando piccole bandiere. L’antico ingrottato delle curve di via Pisciarotta ha ospitato scene di vita contadina dell’epoca, con fruttivendoli, un asino, massaie e agricoltori, ricreando un’atmosfera autentica.

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La serata del 7 ottobre è stata dedicata a una sontuosa cena di gala presso Casale Nocito a Gangi. Durante l’evento, sono state premiate le sponsorizzazioni, le associazioni coinvolte e tutti gli equipaggi partecipanti. Inoltre, è stata consegnata una targa alla famiglia Manuli, in memoria dell’artista Salvo Manuli, recentemente scomparso, autore della targa La Motta e di altre opere grafiche dedicate alle corse automobilistiche siciliane. A Corrado Lopresto, che ha contribuito attivamente al successo dell’evento, è stata consegnata una riproduzione in scala della torre campanaria di Nicosia, realizzata dal maestro Fiorilla. Infine, l’equipaggio della Ferrari 340 MM del 1953 è stato insignito del trofeo del primo “Gran Premio La Motta”, mentre la Targa La Motta è stata assegnata alla bianca Cisitalia 202 SMM del 1947, la macchina del barone La Motta, simbolo di un’epoca d’oro nell’automobilismo.

Maria Teresa La Via

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