Il farmaco di un’azienda siciliana salva i Giochi di una pentatleta

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ROMA (ITALPRESS) – “Aver sostenuto un’atleta che rischiava di non partecipare alle Olimpiadi ci rende molto orgogliosi”. Lo racconta all’agenzia Italpress, con un pizzico di emozione, Fabrizio Chines, presidente e ad di SIFI, azienda del settore farmaceutico oftalmico fondata nel 1935 a Catania. L’atleta è Alice Sotero, in gara a Parigi nelle gare di Pentathlon Moderno. Astigiana, 33 anni, la pentatleta azzurra, alla sua terza partecipazione ai Giochi Olimpici (a Rio 2016 è arrivata settima, a Tokyo 2020 quarta), è a Parigi proprio grazie a un farmaco sviluppato e prodotto dall’azienda siciliana, “che vanta un grado di innovazione che nessun’altra azienda farmaceutica a sud di L’Aquila è stata in grado di portare sul mercato, su una patologia rara di questo tipo”. La patologia è la cheratite da Acantamoeba, una grave infezione che ha messo a rischio non solo la partecipazione di Alice Sotero ai Giochi, ma che avrebbe potuto portare alla perdita della vista all’occhio sinistro, e che è stata curata grazie a un collirio sviluppato da SIFI.
“Si tratta di un progetto di sviluppo che sta per vedere la luce. Questo farmaco è attualmente somministrato attraverso dei programmi di uso compassionevole, perchè l’autorizzazione al commercio dovrebbe arrivare entro il 2 settembre. In pratica il farmaco ha già superato le fasi sperimentali e si trova nella fase finale dell’approvazione, e in condizioni particolari, pazienti con patologie rare possono avere un accesso anticipato a una soluzione terapeutica che non ha alternative disponibili. Nel caso di Alice Sotero la tempistica è stata essenziale, non avrebbe potuto aspettare settembre, visto l’imminente impegno olimpico”, spiega Chines che guida l’azienda fondata dal nonno assieme a un altro farmacista catanese, circa 90 anni fa, e testimonia un’eccellenza di ricerca e sviluppo nel settore. “Alice Sotero ha avuto accesso gratuito a questo farmaco assieme a più di altri 100 pazienti in Italia, negli ultimi 18 mesi. E lo ha avuto perchè è stata indirizzata verso uno dei principali specialisti in Italia, il professor Vincenzo Sarnicola, presso il Centro di Grosseto – prosegue Chines -. Il farmaco ha finora avuto un accesso assolutamente gratuito grazie a una visione etica della nostra azienda. Aver aiutato ognuno di questi pazienti ha rappresentato un investimento di cui siamo orgogliosi e, in questo caso specifico, siamo anche contenti di aver consentito a un’azzurra di partecipare ai Giochi Olimpici, senza sprecare i tanti sacrifici fatti per arrivarci. Faremo tutti il tifo per lei”, ha concluso Fabrizio Chines.
“Fino a poche settimane fa pensavo sarebbe stato impossibile essere a Parigi. A fine giugno ho vissuto il momento peggiore, quando non era stata identificata di preciso l’infezione e, per due settimane, sono rimasta a letto con forte dolore e ghiaccio tutto il giorno. Ho avuto uno stop di due settimane, poi sono riuscita a riprendere gradualmente tutti gli allenamenti e, con qualche problematica, mi sono comunque preparata bene. Ora sto meglio, la vista ne ha risentito molto e non sono completamente guarita, ma sono qui. Devo ringraziare gli specialisti che mi hanno preso in cura e mi sono stati vicini e tutte le persone che mi sono state accanto in questo momento buio”, ha spiegato la Sotero, che debutterà ai Giochi con il Ranking Round di scherma.
“La situazione di Alice è stata tenuta inizialmente molto riservata e c’era molta preoccupazione. Per fortuna grazie agli specialisti di Torino e di Grosseto e ai farmaci giusti si è riusciti a risolverla. Come Federazione abbiamo dato tutta la nostra disponibilità, come sempre fatto per tutti gli atleti, che sono i protagonisti assoluti dei Giochi Olimpici”, racconta il presidente della Federazione Italiana Pentathlon Moderno, Fabrizio Bittner. “Alice è forte e può dimostrare, come fatto spesso in passato, di poter affrontare le avversità in maniera positiva e competere ad alto livello. I postumi si vedranno nel tempo, ma credo possa competere ad armi pari e che tutto questo non riuscirà a fermarla, non inciderà in alcun modo sulla competizione. Ho viaggiato con lei verso Parigi – conclude Bittner – e ha ovviamente delle preoccupazioni, emozioni e situazioni da gestire come ogni atleta che deve competere alle Olimpiadi. Ha con lei la piccola Ginevra, sua figlia di 2 anni, elemento più importante della sua vita come è giusto che sia. Credo sia serena, con gli stati d’animo di chi deve affrontare un evento del genere. Noi siamo al suo fianco come di tutti i nostri quattro atleti qualificati e ci auguriamo che possano esprimere il massimo. E’ il nostro scopo, quello per cui abbiamo lavorato in questi anni”.
– Foto Uipm –
(ITALPRESS).

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