No alle scorie nucleari nelle Madonie. Anche il Consiglio dell’Unione Madonie ha approvato all’unanimità il documento unico, condiviso da tutti comuni del territorio, con il quale si chiede al Governo Nazionale di eliminare dalla Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee il sito di Vicaretto compreso nel territorio dei comuni di Castellana Sicula e di Petralia Sottana.
Dopo la presa di posizione dal Presidente Pietro Macaluso e dell’intera giunta formata da Giuseppe Minutilla, Giuseppe Scialabba, Daniela Fiandaca, Pier Calogero D’Anna, Michele Panzarella e Nicasio Di Cola, contro l’inserimento dell’area di Vicaretto tra i siti idonei ad accogliere le scorie, ieri sera, è arrivata anche quella del Consiglio dell’Unione convocato dal Presidente Pietro Scelfo in video conferenza.
Il Consesso sovracomunale, come stanno facendo tutti i Consigli comunali delle Madonie, ha approvato all’unanimità il documento unico che sarà inviato dal Presidente del Consiglio agli organi di governo regionali e nazionali ed alle deputazioni regionali e nazionali elette nei collegi nei quali rientra l’area ritenuta idonea.
Tra le motivazioni evidenziate il fatto che l’area di Vicaretto risulta essere a rischio sismico e quindi rientra nella fascia di quelle meno indicate ad ospitare il deposito nazionale, che l’Area risulta collocata a pochi chilometri (meno di 17) dal Parco regionale delle Madonie ed anche che negli ultimi anni ha visto nascere e svilupparsi nuove imprese agricole.
“Non è pensabile – è scritto nel documento – azzerare, con una pianificazione nazionale e senza che vi sia stato alcun confronto con le istituzioni e le comunità locali, decenni di impegno e di duro lavoro sul fronte della sostenibilità ambientale e della coesione sociale che hanno proiettato le Madonie nel panorama nazionale ed internazionale; non è pensabile cancellare le valenze ambientali stratificatesi e custodite attivamente in secoli di storia né tantomeno il valore di un brand “Madonie” che – come rappresentato nelle premesse- nel 2005 è stato stimato in oltre 2 miliardi di euro e si è collocato 4 al livello nazionale e che in questi anni è ulteriormente cresciuto”.
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