Il consiglio comunale di Cerami con la delibera 10/2023 ha abrogato l’addizionale IRPEF, istituita nell’anno 2019 dall’amministrazione Chiovetta per la prima volta nella storia del comune.
L’iter con cui si è pervenuti a questo esito è stato molto travagliato, stante che il presidente del consiglio, Giuseppe Lombardo, aveva ripetutamente negato la convocazione del consiglio per discutere della proposta di abrogazione presentata dal gruppo di minoranza e da tre consiglieri indipendenti, arrivando a farsi diffidare dal prefetto per adempiere all’obbligo del suo ufficio. Dopo la seduta consiliare, il presidente ha ritenuto di essere nel giusto e che il prefetto fosse in errore, sostenendo che l’intervento sostitutivo fosse di competenza dell’assessore regionale agli Enti Locali.
I proponenti, certi della correttezza del loro operato, hanno approvato la proposta di abrogazione della tassa in cui la stessa è definita “odiosa”, “iniqua”, “disgustosa”, “ingiusta” e “scorretta”, con aggettivazione motivata punto per punto.
All’esito della discussione, nella quale l’ex maggioranza consiliare, il sindaco Chiovetta e la vicesindaca Cavaleri si sono battuti per non abrogare la tassa, la proposta di abrogazione è stata approvata con i cinque voti favorevoli dei consiglieri Michele Mongioj, Michele Pitronaci, Maria Grasso, Flavia Pirrello e Domenico Proto, mentre hanno votato per il mantenimento della tassa Rosamaria Bonanno, Antonio Sutera, Sabina Sillaro e il presidente Giuseppe Lombardo.
E’ apparso chiaro, ancora una volta, che l’amministrazione Chiovetta è da tempo in minoranza.
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