Il 20 luglio prima raccolta firme contro la legge sull’autonomia differenziata dinanzi all’ospedale Umberto I di Enna

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La legge spacca-Paese renderà ancora più povero e carente, fragile e inefficiente, il servizio sanitario pubblico a Enna come in tutto il Meridione. Per questo, il Comitato promotore ennese del referendum per l’abrogazione delle norme sull’Autonomia differenziata allestirà domani (sabato) a partire dalle 10 il primo banchetto di raccolta firme dinanzi all’ospedale Umberto I, luogo-simbolo del diritto alla Salute minacciato dalla controriforma Calderoli. Che chiamarla riforma proprio non si può!”. Lo afferma in una nota il Comitato promotore ennese per il referendum abrogativo della legge sull’Autonomia differenziata.

S’è costituito il 18 luglio ed è subito in piena attività il Comitato promotore ennese per il referendum abrogativo della legge sull’Autonomia differenziata. Del Comitato territoriale fanno parte Cgil, Uil, Acli, Anpi, Arci, FdS, Generazione Futura, Legambiente, Mondoperaio, Movimento 5 Stelle, Pd, Psi, Auser, Federconsumatori, GD, Koinè, Uisp, Unione Popolare. “Lanciamo un appello agli ennesi – affermano i promotori del referendum abrogativo – perché condividano con noi questa sfida democratica agli autori di un provvedimento che nega alla radice i principi fondanti di un’Italia unita, libera e giusta. Su questa provincia incombe il pericolo maggiore, perché saranno scippate altre risorse a un territorio che già oggi soffre tra declino e spopolamento, ma non si rassegna”.

Sei, almeno sei, i motivi per sottoscrivere la proposta di referendum. Proteggere la Scuola e il diritto all’Istruzione una, uguale e indivisibile esattamente come la nostra Repubblica. Tutelare la Sanità pubblica e universale. Garantire Livelli essenziali delle Prestazioni, i cosiddetti Lep, che siano effettivi e uniformi su tutto il territorio nazionale. Difendere i contratti collettivi nazionali di lavoro. Assicurare competitività all’Italia nel mondo. Salvaguardare un robusto sistema di perequazione a salvaguardia delle aree più svantaggiate del Paese. Siamo certi che Enna aderirà convintamente, massicciamente, come fece lo scorso anno in occasione della grande manifestazione regionale di Caltanissetta e della petizione per chiedere al presidente Renato Schifani il ritiro della propria adesione al progetto Calderoli. Oggi chiediamo una firma, domani un sì all’abrogazione di una legge-scandalo che vuole cambiare volto all’Italia. In peggio”.


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