I sindacati della Polizia Penitenziaria lamentano aggressioni quotidiane al personale penitenziario: il caso della Casa circondariale “Luigi Bodenza” di Enna

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Le organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria in Sicilia SAPPe, OSAPP, UIL PA P.P., U.S.P.P. e FNS/CISL hanno espresso preoccupazione per la sicurezza negli istituti penitenziari siciliani, in particolare quello di Enna. Hanno segnalato un aumento delle aggressioni al personale, collegato alla carenza di personale e a scelte discutibili riguardo l’allocazione di alcuni detenuti.

Recentemente, un giovane detenuto accusato di omicidio ha aggredito un assistente durante un’ordinaria attività di servizio. Questo episodio segue un altro in cui un poliziotto è stato colpito da due detenuti, un italiano e uno straniero. Questi incidenti portano a quaranta gli eventi critici dall’inizio dell’anno.

I sindacati hanno sottolineato che le politiche buoniste degli ultimi anni, il garantismo esasperato, la delegittimazione dell’operato delle forze dell’ordine, e le scelte sbagliate in materia di vigilanza dinamica e regimi aperti, hanno portato a una situazione critica. Hanno chiesto un cambio radicale di strategia.

Le organizzazioni sindacali hanno anche richiesto un’amministrazione più attenta all’organizzazione dei singoli Istituti, sensibile alla prevenzione, e alla predisposizione di livelli di sicurezza accettabili. Hanno sottolineato la necessità di una migliore conoscenza dei detenuti e di una maggiore consapevolezza della carenza di operatori.

Respingono un’amministrazione che si limita a registrare solo il numero dei posti disponibili o quello degli eventi critici negli Istituti penitenziari, piuttosto che dare concreto sostegno ed apporto di risorse alle strutture in sofferenza.

Infine, i sindacati hanno chiesto un confronto per studiare e adottare urgenti e definitive soluzioni in merito ad una diversa assegnazione di quei detenuti ristretti nella sezione ex art. 32 dell’ordinamento penitenziario, già autori di eventi turbativi della sicurezza e dell’ordine degli istituti da cui provengono. Se non si otterrà alcun concreto riscontro, le organizzazioni sindacali si vedranno costrette a mettere in atto altre iniziative pubbliche per dare voce alla grave crisi che ha colpito la Casa circondariale “Luigi Bodenza” di Enna.


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