Le carte da gioco nel nostro Paese sono accompagnate da una storia plurisecolare, tanto che ancora oggi, per quanto riguarda il comparto dell’intrattenimento, rivestono un ruolo assolutamente fondamentale. Quella del gioco delle carte da gioco si può considerare a tutti gli effetti una autentica e consolidata tradizione, che viene tramandata di generazione in generazione. Non è bastato l’avvento del digitale per metterle da parte, anzi, quest’ultimo ha fatto in modo di dargli ancora più spazio anche sulle varie piattaforme virtuali sulle quali sono presenti anche tutte le sfaccettature dei giochi più popolari e meno popolari, come le regole del burraco, di scopa, briscola e molto altro ancora. A dimostrare il “valore” che le carte da gioco hanno per gli italiani c’è il fatto che in ogni area o piccola regione dello Stivale viene fatto un uso di carte differenti, con differenti caratteristiche e simboli. E le carte in qualche modo raccontano anche un po’ di cultura della terra. La Sicilia non fa eccezione.
Se nel periodo delle feste, in particolar modo di quelle natalizie, i pranzi, le cene, i momenti di svago e di compagnia durano ore ed ore, questo lo si deve anche e soprattutto alle carte da gioco, che vengono usurate nel vero senso della parola per far spazio a tutti i giochi che ci sono nel panorama nazionale, da quelli più recenti, a quelli più comuni e a quelli più storici. Come già anticipato precedentemente, non c’è spazio per le differenze di età, le carte sono in grado di coinvolgere ed abbracciare tutti, dai più grandi ai più piccoli. Tra i giochi più popolari in tutta Italia e che vanno in particolar modo in Sicilia, rientra senza ombra di dubbio “Sette e Mezzo”. L’obiettivo del gioco è quello di ottenere il punteggio più alto possibile rispetto agli altri giocatori, senza però sballare e senza, quindi, superare proprio il sette e mezzo. A turno si sceglie il mazziere e i partecipanti al gioco devono avere la meglio contro di lui. Tra i giochi di carte ai quali non si può assolutamente rinunciare c’è anche “Cucù”.
In questo caso, a partire dal mazziere i giocatori hanno come scopo quello di raggiungere il punteggio più alto e di scaricare agli altri l’asso. Se parliamo di giochi tipicamente siciliani e storici, non possiamo non menzionare il “Ti vitti”, un gioco in cui i partecipanti cercano in tutti i modi di finire il proprio mazzo di carte piazzandolo sulla pila. Se uno dei giocatori ha la possibilità di piazzare una carta sul mazzo dell’avversario e non lo fa, l’avversario lo deve far notare esclamando “ti vitti”, che in dialetto significa “ti ho visto”. Un altro gioco tipico della regione è “Cavadduzzo”, una sorta di corsa fatta con le carte da gioco.
Sul tavolo, infatti, vanno piazzati i quattro cavalli accompagnati da altre dieci carte poste in verticale. Ognuno dei giocatori può puntare su uno dei cavalli. Le altre carte vengono tenute in mano dal mazziere, che pian piano tende a scoprirle. I cavalli posti sul tavolo avanzano di una posizione sulla base del seme che viene scoperto, fino al momento in cui uno dei cavalli vince. Tra i giochi più popolari tirati in ballo soprattutto durante le feste, anche se non tipico della regione, c’è la tombola, per la quale sono stati studiati anche escamotage come modi più semplici e più sicuri per vincere. In questo caso, però, viene caratterizzata dal significato dei numeri detto in dialetto siciliano e dalle bucce d’arancia o di mandarino che ricoprono le cartelle.
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