A Barrafranca, comune recentemente sciolto per mafia è stata donata dall’Arma dei Carabinieri una pianta originata dal noto albero presente davanti l’abitazione palermitana del giudice Giovanni Falcone. L’iniziativa, non a caso, ha avuto quale location proprio l’Auditorium dell’Istituto Statale d’Istruzione Secondaria Superiore intestato al magistrato barbaramente trucidato dalla mafia, e si è tenuta in occasione della giornata nazionale della “Festa dell’Albero”, nell’ambito del progetto di educazione ambientale e di cultura della legalità promossa dall’Arma.
Ogni anno, infatti, i carabinieri forestali in occasione della Giornata Nazionale dell’Albero, donano in molte scuole del territorio nazionale le piantine del progetto “Un albero per il futuro”, un evento che vuole riprendere l’antica tradizione di piantare alberi forestali.
Quest’anno il progetto si è arricchito di un grande protagonista, “L’Albero di Falcone”. Si tratta di una pianta di Ficus macrophylla che cresce davanti alla dimora palermitana di via Notarbartolo che fu del giudice Giovanni Falcone e diventata, nel corso degli anni, simbolo di legalità e libertà.
Proprio i carabinieri del Centro Nazionale per la Biodiversità Forestale di Pieve Santo Stefano (AR) hanno infatti prelevato delle porzioni di ramo da questo albero straordinario riuscendo a riprodurre, in laboratorio e per talea, delle copie geneticamente identiche della pianta originale.
Oggi, per la prima volta, il “piccolo” Albero di Falcone è stato donato non soltanto ad una scuola, ma ad una comunità intera, quella di Barrafranca, negli ultimi anni oggetto di cronache giudiziarie per gravi fatti di sangue e, per una presenza di una criminalità organizzata, duramente colpita con le ultime due operazioni condotte dall’Arma dei Carabinieri, “Ultra” ed “Ultra bis”.
Il dono della pianta alla comunità di Barrafranca, rappresentata nella circostanza dal prefetto Leonardo La Vigna, presidente della Commissione insediatasi nell’aprile scorso, a seguito dello scioglimento del Comune, a causa di fenomeni di infiltrazione e di condizionamento mafioso, è stato fatto personalmente dal generale di Brigata Rosario Castello, comandante della Legione Carabinieri Sicilia, il quale ha inteso sottolineare ai ragazzi presenti il valore simbolico di quest’albero che porta con sé un messaggio fortissimo, la giustizia che, come la natura, non può essere fermata da nessuno e trova comunque la forza e la potenza di rinascere. Il generale Castello ha inoltre aggiunto come il connubio natura e legalità sia un valore in cui l’Arma crede moltissimo, specie a seguito dell’unificazione con il Corpo Forestale dello Stato. Diverse sono state le domande rivolte dagli studenti al generale, dalla difesa della legalità alla lotta ai reati di natura ambientale, nuova frontiera di intervento da parte dell’Arma dei Carabinieri.
Nel corso dell’evento, il prefetto di Enna, Matilde Pirrera, ha ringraziato l’Arma dei Carabinieri per questo omaggio così importante e significativo per tutta la comunità, mentre Salvatore Benintende, in rappresentanza della Fondazione Falcone, ha portato i saluti della prof.ssa Maria Falcone, sorella del giudice.
Redazione TeleNicosia.it fondata nel luglio del 2013. La testata è iscritta al Tribunale di Nicosia al n° 2/2013.