Il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna, Francesco Iudica, interviene in riferimento agli ultimi articoli apparsi sulla stampa.
“Ho evitato, finora, di intervenire in un dibattito politico e che, proprio perché politico, spetta ai politici e a me spetta rispettarlo e starmene lontano. Ora che al dibattito partecipa anche la UIL (che, pure, anch’essa non credo sia un soggetto politico) e trova ascolto nel segretario regionale del PD (ma non era il Partito del lavoro?) credo doveroso chiarire alcune cose.
Trovo bizzarro che da un lato si chieda che la sanità stia lontana dalla politica e poi si pretenda che essa tenga conto del calendario della politica.
E siccome adesso ci sono le comunali ľAsp debba sospendere le attività concorsuali, poi ci sono le regionali e continuiamo a non fare nulla, poi le nazionali e dobbiamo stare fermi.
Mi dispiace, ma io non ci sto.
Ho grande rispetto della politica, ma chiedo rispetto anche per la sanità.
Un tempo, appunto quello della commistione fra sanità e politica, prima delle elezioni non si concludevano i concorsi per dare a tutti l’illusione di poterli vincere e ricattarli elettoralmente..
Io ho chiuso il concorso di primario di RX a giorni definirò quello di Ostetricia e di Farmacia.
Ho assunto 7 e spero dieci radiologi, fregandomene dei delusi, perché per me quel che conta è l’interesse della gente, non della politica e neanche dei suoi, interessati, tifosi.
Che io debba fare gli incarichi funzionali non è una novità.
Se posso farli subito, perché dovrei aspettare?
E non dovrei neanche fare le fasce o liquidare la performance?
Mi dispiace.
Ma se sospendessi le attività concorsuali, quando è del tutto evidente l’interesse aziendale a che si facciano, darei ragione a chi giudica la sanità subalterna agli interessi di una politica che guarda solo alle ambizioni delle persone e se ne frega di quelli della comunità.
Io non posso essere né complice, né succube di questi, ma solo al servizio del buon governo.
Su questa vicenda non aggiungerò altre parole.
E spero a breve solo ulteriori fatti, quelli che interessano alla gente.
Che, poi, lasciatemelo dire: dare lavoro, in modo trasparente, è adesso divenuta una colpa?
Se lo è per alcuni, non lo è e non lo sarà per me.”
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