“Le Delibere di Giunta regionale n° 578 del 24 dicembre 2021 e 550 dell’11 dicembre 2021, ci inducono a chiedere alle SS.VV.Ill.me un incontro urgente, al fine di rappresentare le nostre preoccupazioni in merito alle disposizioni istitutive le zone franche montane in Sicilia, approvate all’unanimità, il 17 dicembre 2019 e attualmente in discussione presso la VI Commissione del Senato della Repubblica.
La linea dettata al Governo dall’Assessore regionale al Bilancio rischia di bloccare l’iter parlamentare della Legge voto e di non permettere alla Regione Siciliana di legiferare in materia di fiscalità di sviluppo, se non prevista dallo Stato, in palese violazione delle prerogative statutarie e della Delibera di Giunta n° 197/2018”. Lo si legge nella richiesta di incontro urgente, inviata dall’Associazione zone franche montane Sicilia al presidente Miccichè e ai Capigruppo dell’ARS.
L’associazione ha anche inviato un appello al presidente della Regione, Nello Musumeci nel quale si chiede “di mantenere l’impegno assunto il 13 dicembre 2021, con i primi cittadini di Castelmola, Alessandria della Rocca e Marianopoli e di destinare per la start up della Legge, con apposito atto formale, almeno i 20 milioni di euro, una parte di quelli indicati nella Legge 30 dicembre 2021, n. 23°, previsti “a titolo di concorso alla compensazione degli svantaggi strutturali derivanti dalla condizione di insularità, Questa scelta concluderebbe fin da subito l’iter istruttorio e lo istraderebbe verso il voto finale al Senato, indi, alla Camera dei Deputati”. Si legge nella nota.
“Le aree montane e interne della Sicilia sono gravate da una condizione di vulnerabilità ulteriore, nel senso declinato a livello comunitario, in quanto poste all’interno di un’Isola, già penalizzata dalla naturale condizione, – conclude l’appello – possiamo chiaramente definirle, quindi, caratterizzate dalla “doppia insularità”. Concetto scandito dal vice presidente della Regione, nel corso dell’audizione al Senato che si è svolta il 28 ottobre 2020”.
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