Finita l’emergenza incendi si contano i danni sulle strade provinciali ennesi

incendio 4 luglio 2021
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Spento il fuoco che ha divorato nelle scorse settimane ettari ed ettari di boschi e di aree a verde in gran parte del territorio ennese, complice l’eccessiva calura e la mano vigliacca dell’uomo, mettendo a rischio anche la popolazione, in particolare nel capoluogo, il Libero Consorzio Comunale di Enna traccia il bilancio dei danni arrecati alle arterie provinciali interessate dall’emergenza. Il settore Viabilità, diretto dall’ingegnere capo Giuseppe Grasso, ha già provveduto a mappare tutte le arterie interessate, stimato i danni e preventivato l’ammontare della spesa per rendere nuovamente sicura la percorribilità. La relazione corredata dall’elenco dettagliato delle strade provinciali e dei relativi interventi, a firma del dirigente Grasso e del responsabile del Servizio Viabilità, il geometra Salvatore Ragonese è stata già inviata al Dipartimento regionale della Protezione civile che sta provvedendo a reperire i dati di tutto il territorio regionale necessari per la richiesta di stato di emergenza.

Dall’esame dei dati in possesso dell’ufficio tecnico i danni subiti ammontano a 2 milioni e 200 mila euro di questi circa 88 mila euro dovranno essere destinati a ripristinare la segnaletica stradale verticale danneggiata dalle fiamme e la rimanente somma di oltre 2 milioni di euro sarà impiegata per sostituire la barriera di sicurezza là dove bruciata. Nel documento inviato al Dipartimento regionale l’ingegnere Grasso fa presente anche che per eseguire le procedure previste nel Piano provinciale delle emergenze l’Ente ha attivato tutto il personale stradale ed i tecnici della Protezione Civile facendo fronte alle spese per il carburante dei mezzi utilizzati e per le prestazioni straordinarie con fondi del proprio bilancio per un importo di circa 8 mila euro. I finanziamenti più consistenti oltre 3 milioni e 500 mila euro richiesti al Dipartimento riguardano gli interventi sulle scarpate di monte delle arterie danneggiate.

Occorre intervenire – spiega Grasso – per ridurre il rischio idrogeologico. Temiamo che le piogge che si riverseranno su questi territori saranno causa di criticità con il cedimento di materiale detritico dal lato monte mettendo a rischio incolumità degli automobilisti. Per questa ragione riteniamo di dovere intervenire in tempi brevi con sistemi di protezione vegetali e meccanici“. ​

 

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