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PALERMO – Pietro Morreale, fidanzato della ragazza trovata morta ieri mattina in un dirupo a Caccamo, nel Palermitano, è stato fermato con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Il decreto di fermo è stato disposto dalla procura di Termini Imerese, che indaga sulla morte di Roberta Siragusa. Il corpo della ragazza, parzialmente bruciato, è stato trovato ieri dai carabinieri dietro le indicazioni del fidanzato.
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A guidare le indagini, che vedono impegnati i carabinieri della Compagnia di Termini Imerese, è il procuratore Ambrogio Cartosio. Nelle ultime ore sono stati ascoltate le persone che avevano avuto contatti con la ragazza, così come il fidanzato, che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Sul profilo Facebook di Morreale, intanto, piovono insulti nei confronti del ragazzo. Il popolo del social network ha scatenato la sua rabbia con numerosi commenti sotto a una foto che ritrae i giovani fidanzati davanti alla scalinata del teatro Massimo di Palermo: al momento se ne contano oltre 3.800.
PER GLI INQUIRENTI INCONGRUENZE NELLA RICOSTRUZIONE DEI FATTI DA PARTE DEL FIDANZATO
“Diverse incongruenze nella ricostruzione dei fatti”. È questo l’elemento che ha spinto la procura di Termini Imerese a disporre il fermo nei confronti di Pietro Morreale, il fidanzato della ragazza 17enne trovata morta in un dirupo a Caccamo, nel Palermitano. A guidare gli investigatori sul luogo del ritrovamento era stato proprio Morreale, 19enne. Il giovane è accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. I familiari della ragazza in queste ore sono assistiti dal servizio psicologico messo a disposizione dai carabinieri. Il corpo della ragazza si trova all’Istituto di medicina legale del Policlinico ‘Paolo Giaccone’ di Palermo, dove nei prossimi giorni verra’ effettuata l’autopsia.
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