“Ho presentato un’Interrogazione parlamentare al Senato, rivolta al Ministro della Salute, per fare chiarezza sugli interventi per il recupero e la funzionalizzazione dell’ex CISS di Pergusa e degli oltre 3 milioni di euro destinati a questo, già nel luglio del 2019, dall’ex Ministra della Salute Giulia Grillo, ma ancora non spesi. Tali somme erano destinate al completamento delle finiture e alla sistemazione delle parti esterne, per oltre 1 milione e 300 mila euro e all’acquisto delle attrezzature il rimanente 1 milione e 900 mila euro”. Così il senatore del Movimento 5 Stelle Fabrizio Trentacoste che, nelle scorse settimane, insieme ai consiglieri comunali di Enna, Cinzia Amato e Davide Solfato, chiedeva al Direttore Generale dell’ASP, dott. Francesco Iudica, di attivare tutte le procedure necessarie presso la Regione Siciliana affinché l’immobile in questione divenisse funzionale alla gestione dell’emergenza pandemica da Covid-19.
“Abbiamo proposto di convertire la struttura in ‘Covid Center’ di riferimento per l’intera regione, – spiega il parlamentare – considerata la sua posizione baricentrica e isolata rispetto ai centri urbani, ma ben collegata e facilmente raggiungibile. Dobbiamo constatare che, se l’immobile fosse stato completato quando previsto, praticamente un anno fa, oggi avremmo potuto contare su una struttura importante da destinare temporaneamente e in via esclusiva alla gestione dell’emergenza, senza dover alterare la funzionalità degli ospedali esistenti, divenuti spesso luogo di contagio per via della presenza di pazienti infetti. Dopo un mese di silenzio da parte della Regione, la nostra proposta non ha più senso”.
“Un’incompiuta di queste dimensioni è inaccettabile, in termini di opportunità per il nostro territorio e di occupazione, per questo chiedo al Ministro Speranza di fare chiarezza sui fondi inutilizzati e di attivarsi nelle sedi opportune affinché venga garantita l’ultimazione dei lavori, la consegna dell’immobile e un’adeguata destinazione d’uso, secondo le esigenze medico-assistenziali previste dal piano sanitario adottato dalla Regione Siciliana”.
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