Nella giornata del 23 maggio gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Enna, hanno dato seguito all’ordinanza di applicazione di misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalle persone offese, emesso dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Enna, nei confronti del 33 enne M.G., resosi responsabile di atti persecutori e lesioni personali, per aver perseguitato due pastori a Enna nei mesi di aprile e maggio 2019.
In particolare, due fratelli, pastori ennesi, accompagnavano un gregge di pecore in terreni a loro disposizione, ma percorrendo le strade limitrofe si imbattevano in M.G. e A.L. il primo avente proprietà in quella zona, i quali si rivolgevano agli allevatori con tono minaccioso, intimandogli di non passare più da quelle parti.
Nonostante il tentativo di spiegazione fornito dai due pastori, M.G. e A.L. si avvicinavano nuovamente con la macchina e tentavano di investirli. Poi, non essendovi riusciti, scendevano dall’auto e si muovevano verso di loro. A quel punto M.G., armato di un bastone, colpiva con forza uno dei due pastori, al corpo e al viso, urlandogli «sono venuto per ammazzarti!», procurandogli una grave frattura alla spalla, determinando una prognosi maggiore di 30 giorni.
I pastori, per la paura di nuove ritorsioni, si rivolgevano infine alla polizia per denunciare l’aggressione subìta e le minacce precedenti.
Venivano sviluppate pertanto le indagini da parte dei poliziotti, i quali, raccoglievano un grave e preciso quadro indiziario a carico dei due aggressori, trasmettendolo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Enna.
La Procura ricevute le risultanze investigative, avanzava richiesta di misura cautelare al Gip presso il Tribunale di Enna, il quale emetteva un’ordinanza di misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalle persone offese nei confronti di M.G., con lo specifico divieto di mantenersi ad una distanza inferiore di 300 metri dalle vittime.
I poliziotti della Squadra Mobile di Enna, allora, ricevuto il provvedimento per l’esecuzione, si mettevano subito alla ricerca del responsabile, rintracciandolo ed eseguendo il provvedimento coercitivo nei confronti dell’aggressore.
Insieme al destinatario dell’ordinanza cautelare, è stato indagato in stato di libertà per gli stessi fatti anche il secondo soggetto, il 36 enne A.L..
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