Emergenza idrica a Nicosia: convocato consiglio comunale urgente

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Il presidente Sigismundo Li Volsi ha convocato un consiglio comunale urgente per il 25 ottobre alle ore 17:00 presso il palazzo municipale di Nicosia per affrontare la grave emergenza idrica che sta colpendo il territorio. Alla seduta sono stati invitati a partecipare i parlamentari regionali Luisa Lantieri e Fabio Venezia, il dirigente della Protezione civile regionale Salvo Cocina, il presidente di Acquaenna Franz Bruno e l’ingegnere Ascenzio Lo Ciuro, nominato esperto del sindaco.

La crisi, che si protrae da circa 14 mesi, ha colpito particolarmente duramente la regione siciliana, con la città di Nicosia tra le più colpite.

La situazione è particolarmente critica nel bacino della diga Ancipa, dove le precipitazioni sono state eccezionalmente scarse. I dati meteorologici mostrano un quadro allarmante: nel secondo semestre del 2023 e gennaio 2024, la Sicilia ha registrato solo 150 millimetri di pioggia, contro una media storica che oscilla tra i 300 e i 600 millimetri. Ottobre 2023 ha segnato un record negativo con una riduzione del 95% delle precipitazioni rispetto alla media degli ultimi 20 anni, posizionando la Sicilia come unica “zona rossa” in Europa, paragonabile solo a Marocco e Algeria per gravità della situazione.

La commissione consiliare speciale sull’emergenza idrica di Nicosia, presieduta dalla consigliera comunale Luciana Speciale, ha elaborato un piano articolato di interventi per fronteggiare la grave crisi idrica che sta colpendo il territorio. Le proposte saranno discusse durante il consiglio comunale urgente.

Il primo intervento suggerito riguarda il potenziamento del sistema della diga Ancipa attraverso il completamento della canalizzazione del torrente Martello, un’opera interrotta negli anni ’80. Il progetto, proposto dall’Università di Catania, non si limita all’aspetto idrico ma include anche il recupero ambientale delle opere già realizzate, con l’obiettivo di promuovere il turismo ambientale nel Parco dei Nebrodi. Questo intervento permetterebbe di incrementare l’afflusso delle acque superficiali nell’invaso di diversi milioni di metri cubi all’anno.

La commissione propone inoltre la realizzazione della diga di Bolo sul fiume Troina, in territorio di Bronte. Quest’opera, già dotata di un progetto esecutivo da aggiornare, era stata originariamente progettata dalla Cassa per il Mezzogiorno per fungere da riserva della diga Ancipa, con la capacità di accoglierne il sovrappieno e di restituirlo in caso di necessità attraverso un impianto di sollevamento.

Particolare attenzione è stata dedicata alle risorse idriche già presenti sul territorio. La commissione suggerisce l’utilizzo dell’invaso di Monte Bauda, realizzato nel 2011 con una capacità di circa 80 mila metri cubi, attualmente sottoutilizzato con soli 20 mila metri cubi d’acqua. Per renderlo pienamente operativo, sono necessari il finanziamento di un potabilizzatore e il completamento delle canalizzazioni, già in parte realizzate e progettate per consentire uno scambio con le acque dei pozzi di Nissoria.

Analogamente, si propone di sfruttare l’invaso di Contrada Romano, costruito tra il 1998 e il 2001, con una capacità di circa 60 mila metri cubi. Anche in questo caso sono necessari investimenti per un potabilizzatore e il completamento delle canalizzazioni.

La commissione ha anche evidenziato l’importanza della manutenzione continua delle sorgenti presenti sul monte Sambughetti-Campanito, già collegate all’acquedotto comunale. La loro fruizione dipende dalla costante pulizia dei punti di origine e dal mantenimento dell’area di tutela da possibili inquinamenti.

Una proposta innovativa riguarda l’utilizzo delle sorgenti presenti sul versante Nord della montagna nicosiana, le cui acque attualmente defluiscono nel mar Tirreno. Questa risorsa potrebbe essere recuperata attraverso la realizzazione di un adeguato impianto di sollevamento per immetterla nell’acquedotto comunale.

Infine, la commissione propone di valutare l’utilizzo delle acque provenienti dalle recenti perforazioni eseguite nel territorio di Nicosia, previa realizzazione delle necessarie opere di potabilizzazione e canalizzazione.

L’obiettivo più urgente rimane la riduzione dell’attuale turnazione settimanale nella distribuzione dell’acqua. La commissione ha sottolineato come il gestore Acquaenna debba operare secondo principi di equità e solidarietà, garantendo a tutti i cittadini del consorzio ATI Enna le stesse condizioni di accesso a quello che viene considerato un diritto fondamentale.

Queste proposte rappresentano una risposta strutturale alla crisi idrica, che secondo gli esperti non è un fenomeno temporaneo ma il risultato di cambiamenti climatici che richiedono soluzioni a lungo termine.


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