Ha suscitato grande interesse “Caseus Siciliae: l’evoluzione del Formaggio”, l’evento realizzato da Onaf, l’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Formaggi giunto alla sua nona edizione, per celebrare le eccellenze lattiero casearie regionali. Con esperti in sala e via etere (attraverso una diretta televisiva domenica su Rete Chiara e online) si è tracciata da Enna la nuova era del pecorino siciliano dop, che fino allo scorso anno prevedeva una sola categoria, lo stagionato. E invece – come prevede il nuovo disciplinare – sarà affiancato da due nuove proposte: il pecorino fresco e semi-stagionato.
Esperti a confronto, quindi, per parlare dell’evoluzione dell’età, della stagionatura e dei sapori del formaggio più antico d’Europa, puntando alla millenaria storia di questi prodotti unici come le case di produzione e proiettandoli verso il futuro con una proposta altisonante.
“Mi faccio promotore dell’idea di avviare l’istanza per riconoscere il patrimonio caseario siciliano come patrimonio immateriale Unesco” – ha dichiarato Pietro Pappalardo, presidente commissione distrettuale promozione prodotti lattiero caseari Rotary e delegato Sicilia Onaf, chiedendo al Rotary una partnership istituzionale per raggiungere la prestigiosa impresa.
Al convegno “L’evoluzione del Formaggio” presenti illustri ospiti come il governatore del distretto 2110 Rotary Sicilia-Malta Alfio Di Costa; Michele Faccia, maestro assaggiatore docente Onaf – dipartimento di scienze del suolo della pianta e degli alimenti Università degli Studi di Bari; Massimo Todaro, presidente associazione DOS denominazione di origine siciliana che raggruppa ben 17 consorzi di tutela; Enzo Cavallo, direttore del Consorzio del ragusano nonché presidente del Distretto lattiero caseario siciliano.
L’evento Caseus Siciliae nasceva nel 2013 come un momento di valorizzazione delle produzioni casearie del territorio. Il Premio Trinacria d’Oro unisce tutti coloro che ruotano intorno al formaggio, dai produttori agli studiosi ai consumatori. E anche quest’anno ha voluto assegnare un riconoscimento alla maestria dei produttori siciliani. Per la categoria “Fresco” primo posto per la Società Agricola Ovini e Natura di Santa Margherita di Belice, secondo posto per l’Azienda Agricola Ferranti Domenico di Santo Stefano Quisquina, terzo posto per la Società Agricola Presti di Santo Stefano Quisquina. Nella categoria “Semistagionato” prima posizione per la Società Agricola Le Prelibatezze del feudo Pollichino di Contessa Entellina, secondo posto per l’Azienda Agricola Ferranti Domenico di Santo Stefano Quisquina, terza posizione per la Società Agricola Presti di Santo Stefano Quisquina. Per la Categoria Stagionato primo posto per l’Azienda Agricola Ferranti Domenico di Santo Stefano di Quisquina, secondo posto per la Società Agricola Ovini e Natura di Santa Margherita di Belice, terza posizione per l’Azienda Agricola Fratelli Tirrito di Castronovo di Sicilia.
Nella ricchissima edizione anche il premio “Città del Formaggio”, che nell’Isola è andato a Novara di Sicilia, facendo una staffetta ideale con la prima città d’Italia ad essere insignita dal titolo, ovvero Santo Stefano Quisquina. Presente il sindaco di Novara di Sicilia Gino Bertolami a cui è stata consegnata una targa che sarà posta all’ingresso del Comune del Messinese. Il Premio “Città del Formaggio” ha varcato lo Stretto, tra i vincitori anche Bergamo, in Lombardia, e Bracciano, nel Lazio. I due sindaci, rispettivamente Giorgio Gori e Armando Tondinelli, sono intervenuti attraverso un video-messaggio.
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