Crisi idrica. ATI Enna: “Esiste un piano d’emergenza dal 2005 redatto da Acquaenna”

Lago Ancipa quasi asciutto
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Nei giorni scorsi, caratterizzati dal perdurare della crisi idrica che ormai investe i Comuni della provincia di Enna fin da luglio scorso con critiche ripercussioni sulla sostenibilità delle forniture di acqua all’utenza, sono emerse, alla ribalta dei social e veicolate  dalle associazioni dei consumatori – che legittimamente esprimono preoccupazione – una serie di domande poste sull’esistenza o meno del Piano di emergenza, sulla sua attualità e soprattutto sulla sua applicazione.

Per fugare ogni dubbio è utile fare un passo indietro e richiamare la convenzione di gestione tra il liquidato Consorzio d’Ambito Ato 5 Enna e il gestore AcquaEnna di cui all’art. 27.

Il gestore nel lontano settembre 2005 ha redatto e prodotto (prot.n. 117 del 31/10/2005) il “Piano di Gestione delle interruzioni del servizio di acquedotto e di emergenza per le crisi idriche”. Tale strumento adottato già dal 2005 risulta ancora attuale e adeguato a fronteggiare la presente situazione di crisi, infatti prevede la sua applicabilità “in situazioni di carenza idrica sull’intero acquedotto per particolari condizioni climatiche”.

Questa struttura, e meglio la presidenza dell’Ente con i sindaci ha messo su, con abnegazione e tempestività, un tavolo permanente di crisi con riunioni assembleari che si sono succedute anche con cadenza giornaliera per meglio seguire gli sviluppi della crisi.

Con la stessa tempestività e  frequenza l’Ati è stata impegnata fin dalla prima ora a partecipare alle sedute della “Cabina di Regia regionale” coordinata dal direttore ing. Salvo Cocina e alle riunioni dell’Autorità regionale di bacino delegata alla regolazione della risorsa idrica.

Ritornando al suddetto Piano è fondamentale comprendere che il Piano esiste fin dal 2005 ed è attuale e adeguato alla crisi che il territorio sta attraversando.

Invero più volte è capitato, sicuramente per carenza di informazione e non per strumentalizzazione, che cittadini e associazioni, aberrati dalla pressante situazione idrica, abbiano ingenerato  involontariamente confusione, con l’opinione pubblica tramite i social, interpretando astrattamente i compiti dell’Assemblea dei Sindaci di cui all’articolo n. 7 comma i del vigente Statuto dell’ATI Enna.

Invero l’approvazione del Piano spetta ai Sindaci ma è chiaro a tutti che l’ATI è subentrata a titolo universale all’ATO 5 Enna nel settembre 2020 e che ogni rapporto attivo e passivo, ogni atto e pertanto ogni strumento di gestione come il “Piano di emergenza della crisi” sia da considerare adottato in automatico; come del resto è stato fatto con la stessa convenzione di gestione del SII (Servizio idrico integrato). Ritornando ai compiti e alle attività di nostra competenza e del gestore è utile ribadire che  le attività previste nel suddetto strumento sono state rispettate.

Non in ultimo si rammenta che, come già avvenuto, il coordinamento di ogni attività nostra e del gestore, indipendentemente dai citati regolamenti e dalle nostre volontà, è stato assunto dalla Cabina di Regia che a risposta di ogni richiesta e pretesa del nostro territorio ha agito autonomamente con il fine del raggiungimento del bene per tutto il territorio regionale.

In conclusione, in questa situazione  di calamità strutturale – non di carenza idrica puntuale e temporalmente limitata – i compiti di gestione della crisi sono stati assunti dalla Protezione civile nazionale e regionale con propri piani e strategie, come di fatto è accaduto con le determinazioni della Cabina di Regia che ha governato da maggio scorso ogni attività nostra e del gestore. A dimostrazione di ciò il fatto che la Cabina di Regia ha finanziato le autobotti ai Comuni in quanto autorità di Protezione civile.


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