Crisi idrica a Nicosia: discussione in consiglio comunale sull’interrogazione del consigliere Giacobbe

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Il 24 giugno, durante il consiglio comunale di Nicosia, il consigliere Filippo Giacobbe ha presentato un’interrogazione indirizzata all’amministrazione comunale riguardo al servizio idrico e al progetto di depurazione della città.

Giacobbe ha evidenziato la necessità di informare Acquaenna e Siciliaacque sull’urgenza di organizzare turni di erogazione dell’acqua nelle contrade densamente popolate di Nicosia, dove risiedono stabilmente oltre 1000 nuclei familiari. Questo appello nasce dalle numerose segnalazioni di utenti che lamentano problemi nella fornitura d’acqua, aggravatisi negli ultimi giorni. Inoltre, il consigliere ha chiesto chiarimenti sull’implementazione di un piano di monitoraggio delle sorgenti della montagna di Nicosia, domandando se il Comune avesse mai raccolto dati sul volume d’acqua immessa nella rete idrica comunale dalle sorgenti locali.

Un altro punto cruciale dell’interrogazione riguardava lo stato di avanzamento del progetto di depurazione nella zona di Mammafiglia. Giacobbe ha sottolineato l’importanza di questo progetto per risolvere i problemi di riciclo e riuso delle acque.

Alla richiesta del consigliere ha risposto il vicesindaco di Nicosia, Annamaria Gemmellaro. Ha informato che il nuovo depuratore è stato finanziato e si attende un’autorizzazione ambientale per metterlo in funzione entro la fine dell’anno. Ha inoltre riconosciuto la gravità del problema idrico, esacerbato dalla siccità ed ha annunciato l’attivazione del Centro Operativo Comunale (COC). È stata convocata una riunione con Acquaenna per discutere delle prospettive future. Il vicesindaco ha anche annunciato un sopralluogo al Campanito il 26 giugno per monitorare le sorgenti.

Il consigliere Giacobbe si è dichiarato soddisfatto delle risposte ricevute. Tuttavia, ha continuato a informarsi sulla vicenda del depuratore, un progetto che segue da quasi vent’anni. Ha sottolineato che il nuovo depuratore di Nicosia, finanziato con un milione di euro dal Ministero dell’Ambiente, rischia di perdere il finanziamento se non verrà completato entro la fine del 2024. Giacobbe ha ribadito il suo impegno a lottare affinché quest’opera, attesa da oltre 40 anni, venga finalmente realizzata e il finanziamento non venga perso.


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