La dipendenza da alcool causa il cosiddetto craving: con questo termine ci riferiamo a un bisogno estremo della sostanza in questione, che si placa soltanto assumendo – appunto – bevande alcoliche.
Il craving è accompagnato da una serie di sintomi, tra cui la sudorazione intensa, il tremito delle mani, la tachicardia e talvolta le allucinazioni. È anche per questo che una simile dipendenza è tanto difficile da sconfiggere: perché si genera un vero e proprio meccanismo a catena, per cui solo l’alcool è in grado di lenire tale condizione.
Si precipita in un autentico tunnel, per uscire dal quale è spesso necessario rivolgersi a un centro per il recupero dalle dipendenze come il San Nicola. La cosa più importante è riconoscere il problema: alcuni lo sottovalutano, e rimandano dunque il momento in cui chiedono aiuto. Di conseguenza la situazione peggiora, e l’intervallo tra consumazione di alcool e astinenza si fa sempre più breve.
Nel frattempo, vogliamo condividere con voi alcune tecniche per affrontare il craving. Piccoli accorgimenti che, tuttavia, possono rappresentare un supporto davvero valido. È fondamentale imparare a gestire questi segnali, così da compiere un primo passo in direzione della guarigione.
Sfruttare l’ambiente esterno per distrarsi
Chiaramente è più facile a dirsi che a farsi, ma quando si è in preda al craving è essenziale distrarsi tramite gli stimoli esterni.
Sono molto utili gli hobby costruttivi, quelli che tengono la mente impegnata e consentono di incanalare le energie in qualcosa di produttivo. Nella categoria annoveriamo i puzzle, l’artigianato e la scrittura creativa.
Anche lo sport costituisce un ausilio da questo punto di vista, meglio ancora se svolto all’aria aperta. Insomma, impiegate le vostre forze in modo positivo e concreto per combattere il desiderio urgente di alcool.
Il trucco del foglietto
Contro il craving è efficace il trucco del foglietto: di cosa si tratta?
Bisogna soltanto riportare su un foglio di carta tutti i motivi per cui si deve smettere di bere: gli affetti, gli obiettivi, le aspirazioni, un viaggio da intraprendere, un progetto speciale ecc. La lista va consultata negli attimi di difficoltà, ragion per cui va sempre tenuta a portata di mano.
Può sembrare una banalità, ma questo stratagemma è servito a numerose persone. Nei peggiori istanti di astinenza si tende a dimenticare tutto il resto, tutto ciò che non è l’alcool: la lettura, però, è un ottimo strumento per ricordare quello per cui vale la pena lottare.
Il diario
Oltre al foglietto, è opportuno compilare anche un diario relativo al craving. Una specie di riepilogo della dipendenza: perché abbiamo iniziato a bere alcool? Quali sono le avvisaglie dell’astinenza? Cosa proviamo, a livello fisico e psicologico?
Questa è un’opzione eccellente anche per identificare gli elementi dell’ambiente che scatenano il craving. Una particolare immagine, un odore, l’insegna di un bar fuori dalla finestra e così via. In tal modo, sarà più facile capire cosa evitare.
Nel diario annoterete anche le emozioni, le circostanze in cui vivete il craving più intenso, le vostre sensazioni. All’occorrenza, potete decidere di tenere per voi tutte le riflessioni oppure di condividerle con uno specialista che vi assisterà nel percorso di cura.
I gruppi di auto-mutuo-aiuto
I gruppi di auto-mutuo-aiuto, o AMA, sono diffusi ovunque per sostenere coloro che sono affetti da una dipendenza.
Iscriversi a uno di questi gruppi è spesso utile per comprendere meglio sé stessi attraverso il confronto con gli altri. I pensieri negativi, incentrati sulla paura e sul senso di fallimento, dovrebbero sempre essere esternati: altrimenti diventano ancora più tossici, pericolosi e disfunzionali.
I pilastri su cui si basano i gruppi AMA sono la mutualità e la reciprocità. Qui vi aprirete in piena libertà, e parlerete senza vergogna del vostro craving.
La tecnica del surf
Quando siete in balia del craving, affidatevi alla tecnica del surf. Ponete, cioè, il focus su ciò che succede nel vostro organismo nei momenti di astinenza: in quelli più violenti, paragonabili all’onda più alta e travolgente. Tuttavia vi consigliamo di provare questa modalità non da soli, bensì con un esperto accanto, per ricevere subito aiuto in caso di problemi.
Il Centro San Nicola
All’inizio del discorso abbiamo citato un centro di recupero di Arcevia: il San Nicola, una struttura che si occupa da anni della cura delle dipendenze (da alcool, da droghe, da internet, dal gioco d’azzardo ecc).
Il San Nicola è accreditato con “eccellenza” dall’Assessorato alla Salute, ed è famoso sia in Italia sia all’estero – infatti alcuni pazienti provengono dall’Inghilterra, dall’Olanda e dagli USA. È una vera colonna portante nel settore, anche grazie all’equipe di professionisti che elaborano terapie su misura a seconda delle esigenze.
Lo stesso ambiente, tranquillo e immerso nella natura, favorisce la serenità e la guarigione. E uno dei vantaggi è che si viene seguiti anche dopo il periodo residenziale, per scongiurare eventuali ricadute.
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