Con una missiva inviata ai dirigenti dell’Asp di Enna e dell’ospedale Basilotta di Nicosia ed anche al sindaco e ai vertici politici regionali, il Movimento per la Difesa dei Territori chiede che venga istituito presso l’ospedale Basilotta di Nicosia un reparto covid o che quantomeno l’ospedale sia messo nelle condizioni di poter gestire le emergenze.
“Non servono grafici, né tantomeno pareri autorevoli di esperti virologi e epidemiologi, per asserire con certezza che ci troviamo nel bel mezzo della seconda ondata di COVID-19. Anzi purtroppo siamo solo all’inizio, ed è facile prevedere che, a prescindere dai DPCM che verranno e chiuderanno sempre di più l’Italia, il numero attuale di positivi giornalieri ci porterà entro fine mese a superare ampiamente i tristissimi record di ricoverati in gravi condizioni e di morti giornalieri registrati a fine marzo scorso. – scrive il presidente del Mdt Fabio Bruno –
Tornando con la mente a quei giorni, non possiamo non ricordare lo sforzo immane dei medici e di tutti gli operatori sanitari, che hanno lottato fino allo stremo delle loro forze per salvare la vita a parecchie decine di migliaia di italiani. La sanità italiana è stata messa in ginocchio, anche nel molto meglio attrezzato Nord, da questo mostro, che ha trovato un sistema sottodimensionato, ridotto al lumicino da decenni di tagli sconsiderati, una carenza cronica di personale medico e paramedico, una gestione indecentemente politicizzata e burocraticizzata che non permette di apportare migliorie anche avendo a disposizione i fondi. – continua l’associazione –
Certo ci direte che molto si è fatto negli scorsi mesi per sopperire a queste insufficienze, ci direte che ora conosciamo meglio questa malattia e possiamo combatterla con “armi da fuoco” piuttosto che con “arco e frecce”, ma c’è una diffusa paura che non si sia fatto abbastanza. Paura che non si sia fatto abbastanza e che ancora non siamo pronti ad affrontare questa seconda ondata, soprattutto qui da noi, nel profondo Sud, che purtroppo questa volta non sembra essere stato graziato dalla diffusione del virus. Qui dove i posti in terapia intensiva e sub-intensiva sono cresciuti in quantità minore rispetto alla media Nazionale, dove le apparecchiature in dotazione ai nostri ospedali sono vecchie, se non obsolete (si prenda ad esempio la TAC del Basilotta di Nicosia), dove non si sono visti aumenti di personale, qui dove non si sono ancora attrezzati alcuni Ospedali di apposita area di pre-triage per lo screening del Covid (si veda nuovamente ad esempio il Basilotta di Nicosia), rischiando che ad ogni singolo accesso di pronto soccorso l’ospedale si trasformi in un ‘incubatore di coronavirus’. – per cui Mdt propone –
Per questo motivo vi chiediamo di rassicurare la popolazione, rendendo pubblici i dettagli delle migliorie già apportate e del piano di gestione di questa seconda ondata di Covid-19, vi chiediamo in particolare di colmare con urgenza le vistose lacune a cui abbiamo solo brevemente accennato in questa nota, accedendo ai fondi e alle procedure straordinarie della Protezione Civile.
Tra l’altro ci preme ricordare che il Basilotta di Nicosia è un Presidio Ospedaliero dell’Asp 4 Enna, che serve un ampio bacino di comuni della provincia di Enna, Messina e Palermo, in un’area montana fortemente disagiata per via dell’obsoleta e carente rete viaria. Un presidio ospedaliero di base che, pur avendo sulla carta gli spazi e i reparti necessari e un alto potenziale per la gestione delle emergenze, è purtroppo carente di personale medico e paramedico, e attrezzature sanitarie.
Il Basilotta è un presidio ospedaliero che con un piccolo investimento di fondi (che ci sono!) e di risorse umane (che si possono trovare!) può essere attrezzato per essere parte integrante nella gestione dell’emergenza COVID-19; qua non si parla di costruire un ospedale ex-novo, come è stato fatto in molte città italiane, si tratta semplicemente di rendere funzionale un presidio che ha le carte in regola per contribuire ad arginare gli effetti devastanti di questa epidemia. E anche se, per una strategia aziendale, non fosse possibile attrezzare un secondo reparto Covid nell’Asp 4, il Basilotta deve comunque essere attrezzato per portare avanti tutti gli altri servizi essenziali per la zona nord del bacino d’utenza dell’Asp 4, perché purtroppo in questo “annus horribilis” abbiamo visto che non si muore solo con il Covid ma anche per la mancanza di strutture e reparti che si occupino di tutte le altre emergenze. – infine, il presidente Bruno conclude –
Per tutti i motivi sopra elencati chiediamo a gran forza che si valuti con attenzione e rapidità questa opportunità e si proceda ad attivare un reparto Covid presso il Basilotta di Nicosia.
In conclusione vogliamo scusarci per il tono di questa istanza che può sembrare poco formale, ma dopo la lunga serie di istanze da noi inoltrate durante la prima ondata, per richiedere formalmente di essere messi nelle condizioni di poter affrontare al meglio questa epidemia, e considerato l’effetto quasi nullo da noi sortito, a questo punto non ci resta altro che rappresentarvi in questi termini l’urlo di dolore del territorio che si sente a tratti quasi completamente abbandonato a sé stesso”.
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