Venerdì prossimo 15 gennaio, è stata indetta una manifestazione di disobbedienza civile con la quale i promotori hanno chiesto ai pubblici esercizi di allungare l’orario di apertura ben oltre le ore 18, ammettendo all’interno delle strutture i clienti, seppur con l’adozione di criteri di distanziamento e di sicurezza.
Tale protesta contravviene ai provvedimenti straordinari emanati dal Governo per far fronte alla diffusione del contagio da Covid19 ed espone gli esercenti e i loro clienti a pesanti sanzioni pecuniarie, salvo più gravi contestazioni che dovessero intervenire nel corso di accessi ispettivi delle forze dell’ordine.
“Siamo consapevoli e partecipi dello stato di grave difficoltà che la categoria sta attraversando; abbiamo rappresentato al Governo la tragedia vissuta da migliaia di operatori e non smettiamo di richiamare l’attenzione, a tutti i livelli, sulla necessità di dare pieno supporto alle imprese, erogando congrui ristori, accelerando le procedure per la liquidazione della cassa integrazione, introducendo attenuazioni del regime fiscale e dilazioni dei costi fissi, sopportati in questo momento dalle nostre imprese, costrette a subire le limitazioni imposte dal governo”, affermano i vertici provinciali di Confcommercio di Caltanissetta ed Enna.
“Abbiamo attivato tutti i nostri uffici in questa direzione a supporto degli imprenditori, per facilitare l’attivazione delle misure già messe in campo e ne sollecitiamo di nuove e più incisive.
Tuttavia non abbiamo aderito all’iniziativa di protesta civile, perché abbiamo ben presente che gli effetti repressivi, necessariamente messi in campo dalle forze di Polizia, potrebbero aggravare enormemente l’attuale condizione di disagio, lasciando reliquati insostenibili per la generalità delle imprese e che finirebbero con il coinvolgere anche la clientela, che potrebbe essere identificata e multata al pari dei titolari di licenza”. Concludono i dirigenti di Confcommercio.
“Facciamo appello, pertanto, a tutti i nostri iscritti perché tale apertura, oltre gli orari consentiti, non sia messa in atto, pregiudicando quanto è stato ottenuto sinora e facendo passare dalla parte del torto gli imprenditori che intendono sfidare lo Stato, infrangendo le prescrizioni alle quali siamo stati obbligatoriamente assoggettati.
Purtroppo l’epidemia continua a colpire la popolazione del nostro territorio. I dati sono tali da far temere a ore l’inasprimento delle misure, con l’adozione della “zona rossa” per l’intera Sicilia.
Il Governo, pur nell’attuale condizione di crisi, generatasi all’interno della maggioranza che lo sostiene, ha assicurato l’adozione dello scostamento di bilancio che consentirà la copertura del nuovo decreto ristori.
Siate prudenti, il messaggio di esasperazione della categoria è già arrivato a Palermo e a Roma. Abbiamo chiesto che la campagna di vaccinazione prosegua a tappe forzate, a partire dalla popolazione anziana che è la più esposta alle conseguenze del Covid. Su questo stiamo esercitando pressioni perché non ci siano ritardi ed esitazioni.
Restiamo uniti, nel rispetto delle regole e della legalità. Il Sindacato è al vostro fianco per condurre ancora una volta un’azione di rivendicazione dei nostri diritti, nell’ambito della legalità e della sicurezza di tutti”.
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