Sesso debole è una delle perifrasi con cui per secoli è stata indicata la donna. Una definizione che affonda la propria ragion d’essere nella biologia, ma che con il tempo ha avuto diverse conseguenze legittimando – per ragioni tutte da appurare- gli uomini ad imporre la propria “superiorità”.
Un domino di errato pensiero che ha portato le donne ai margini societari, a vedere per anni chiuse le porte dell’istruzione, del mondo del lavoro, recluse nel solo ruolo di mogli e madri. Tanto da rendere necessario l’inserimento nel sistema delle cosiddette “quote rosa” locuzione con cui si intende un provvedimento che vuol garantire la presenza di donne all’interno della classe dirigente sia di soggetti pubblici che privati. In sintesi un sistema che impone una percentuale minima di presenze femminili ai vertici.
Senza voler aprire parentesi polemiche sul perché si sia reso necessario l’intervento dello Stato per regolamentare una situazione che in un contesto evoluto non avrebbe dovuto essere minimante messo in discussione, oggi è il tempo di voltare pagina.
Bisogna pensare ai traguardi raggiunti e ai nuovi obbiettivi. Il numero di donne con un alto grado di istruzione è aumentato dal 2000 ad oggi del 57% e nonostante i numerosi ostacoli insorti tra il 2019 ed il 2022 le donne italiane restano le più intraprendenti d’Europa. Nel complesso sono 1.342.703 le imprese femminili registrate, di cui 219.198 sono imprese artigiane con una quota del 16,3%: le imprese femminili rappresentano il 22,1% del totale imprese ed il 17,0% dell’artigianato.
Questo quanto emerso dalla Convention 2023 di Donne Impresa Confartigianato dal titolo “Femminile, impresa di valore”. Un dato significativo che deve essere accompagnato, però, da una mirata riflessione. Le imprenditrici oggi devono fronteggiare la carenza di politiche a favore dell’occupazione femminile accompagnata da un welfare che non aiuta a conciliare il lavoro e la famiglia. La nostra Associazione da sempre lotta a spada tratta affinché il quadro cambi.
Il segretario della Confartigianato Imprese Enna, la dott.ssa Angela Maccarrone, in occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, ha rilasciato alcune dichiarazioni. “Oltre al supporto quotidiano fatto di consulenze e servizi che offriamo, servono misure ben strutturate che favoriscano l’inserimento delle donne nel mercato del lavoro e che ne garantiscano la permanenza. Lo stato delle cose è cambiato, le imprenditrici hanno voglia di riscatto e noi siamo al loro fianco per offrire loro gli strumenti più idonei per riconquistare ciò che gli spetta di diritto”.
Il segretario di Enna ha voluto poi analizzare i numeri relativi alla propria provincia: “Al 31 dicembre dello scorso anno erano 476 Associazione Artigiani Piccole e Medie Imprese della provincia di le Imprese femminili registrate, meno 15 rispetto all’anno precedente. Numeri che migliorano se letti da un’altra prospettica, quella dell’imprenditoria giovanile femminile; sul totale di 476 infatti erano 82, ben 17 in più rispetto al 2019. Una crescita che testimonia la grande intraprendenza delle giovani ennesi che non si sono fatte fermare dalla pandemia e dai rincari“.
Redazione TeleNicosia.it fondata nel luglio del 2013. La testata è iscritta al Tribunale di Nicosia al n° 2/2013.