Codice contratti e superbonus: l’Ordine degli Architetti Ppc di Enna fa un appello ai ministri Salvini e Pichetto Fratin

Sebastiano Fazzi presidente Ordine Archietetti Enna
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L’Ordine degli Architetti P.P.C. di Enna esprime la propria preoccupazione sullo stato attuale che potrebbe portare la professione ad un ritorno al passato.

Sono due le preoccupazioni che come Consiglio dell’Ordine degli Architetti P. P. C. della Provincia di Enna vogliamo far emergere in questo momento – afferma il Presidente Sebastiano Fazzi – da un lato le modifiche al Codice dei Contratti che, seppur predisposte nella precedente legislatura con Legge 21 giugno 2022, n. 78 recante “Delega al Governo in materia di contratti pubblici”, si trovano tra le priorità che il Ministro Salvini dovrà affrontare prima della fine dell’anno; dall’altro i contenuti del DL 176/2022 che all’art. 9 prevede le modifiche al bonus già 110%.

Nel primo caso, si tratta di modifiche al codice dei Contratti, che così come concepite – continua il Presidente Sebastiano Fazzi – rischiano di farci tornare indietro di trent’anni: scompare la centralità del progetto nei processi di trasformazione del territorio; vengono fortemente ridimensionati gli strumenti indispensabili per promuovere la qualità del progetto, come i concorsi di progettazione; vengono calpestati i diritti dei liberi professionisti e chiuso il mercato dei lavori pubblici alle strutture professionali medio piccole e ai professionisti di talento; vengono rilanciate procedure che vanno contro la qualità, come l’appalto integrato, che relega il progetto a un ruolo del tutto marginale nell’esecuzione delle opere pubbliche. E’ il peggiore provvedimento in materia di lavori pubblici degli ultimi trent’anni. La bozza del nuovo Codice cancella, infatti, tutte le conquiste faticosamente raggiunte nel tempo per rilanciare centralità e qualità del progetto, per aprire il mercato dei lavori pubblici ai giovani ed a quanti hanno idee e talento e non solo alle società forti di fatturati e dipendenti. Condividiamo l’idea di semplificare le procedure per accelerare la programmazione e l’esecuzione dei lavori pubblici, ma siamo ben consapevoli che senza un progetto di qualità chiaro e dettagliato si incentiveranno ribassi scellerati e continueremo a vedere realizzati interventi discutibili e poco sicuri e, prevedibilmente, il formarsi di contenziosi e ulteriori incompiute. Confidiamo adesso nel Ministro Salvini, al quale offriamo la nostra collaborazione affinché il testo del nuovo Codice sia fondato non su una semplificazione miope e destinata al fallimento ma, al contrario, su uno snellimento reale delle procedure necessarie per realizzare le opere pubbliche, supportato e garantito dalla qualità del progetto che rimane, a nostro avviso, il pilastro principale su cui fondare la riforma”

Per ciò che riguarda i Bonus per l’edilizia – afferma il Presidente Sebastiano Fazzi – è inconcepibile continuare ad assistere a cambiamenti delle regole del gioco in corsa, ossia durante lo svolgimento della partita, mettendo in crisi non soltanto i tecnici e le imprese ma anche i cittadini che hanno fatto programmi di vita in funzione delle norme vigenti. Per i condomini ad esempio avevamo una norma che consentiva di potere usufruire dell’agevolazione 110% per i lavori di efficientamento energetico e sismico effettuati entro la fine del 2023, norma che viene stravolta con il DL 176/2022 che lascia inalterato l’agevolazione al 110% per i lavori iniziati entro il 25 novembre 2022, abbassando l’agevolazione al 90% per i lavori iniziati dopo tale data. Ciò che ci sentiamo di dire al Ministro per la transizione ecologica Gilberto Pichetto Fratin è di valutare quali sono stati gli effetti positivi prodotti da questi bonus, basti considerare, ad esempio, uno studio fatto da Nomisma che ha calcolato che il Superbonus ha generato un valore economico di 124,8 miliardi di euro, pari al 7,5% del Prodotto Interno Lordo (PIL) del Paese, e prevede che, per ogni beneficiario, l’investimento genererà un risparmio annuo medio in bolletta di 500 euro, oltre ad avere generato un aumento dell’occupazione.

Rimaniamo fiduciosi – conclude l’arch. Fazzi – nell’accoglimento di queste istanze per potere impostare nel futuro immediato un metodo di lavoro condiviso tra Governo e Ordini Professionali, che possa portare al raggiungimento degli auspicati risultati utilizzando al meglio le straordinarie risorse del PNRR.

 

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