CNA Enna: “Moratoria sul credito automatica necessaria o il 15 giugno le imprese rischiano”

CNA Scivoli Filippo
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I nuovi criteri per i contributi a fondo perduto del decreto Sostegni Bis consentono di aumentare l’importo e soprattutto la platea dei beneficiari che passerebbe dal 30,4% al 50,5% ma l’erogazione è subordinata a procedure complesse con un aggravio degli oneri a carico delle imprese, tanto più ingiustificabile dal momento che l’amministrazione finanziaria è in possesso di tutte le informazioni necessarie.

E’ quanto rileva la CNA in audizione sul decreto Sostegni Bis in Commissione bilancio della Camera apprezzando l’introduzione del contributo aggiuntivo legato alla flessione dell’utile.

Tuttavia il funzionamento presenta una serie di complessità che rendono totalmente incerta l’entità del beneficio.

Per CNA è positiva la proroga delle cartelle esattoriali ma occorre prevedere la possibilità di pagamenti rateizzati per non aggravare le difficoltà finanziarie di molte imprese.

Sul credito la Confederazione ritiene che la proroga della moratoria dovrebbe essere automatica come le precedenti evitando l’obbligo di presentare la richiesta da parte delle imprese entro il prossimo 15 giugno ed estesa al 31 gennaio del 2022.

Se ciò non dovesse accadere – commenta il presidente di CNA Enna Filippo Scivoli, –  martedì 15 giugno rappresenta una scadenza cruciale per le imprese che hanno usufruito della moratoria sui mutui e sulle linee di credito. E occorre fare attenzione: il termine è più vicino di quanto si pensi, poco più di due settimane.”

Entro il 15 giugno, infatti, le imprese che hanno usufruito della moratoria sui mutui e sulle linee di credito dovranno presentare una specifica comunicazione al soggetto finanziatore, pena la perdita del beneficio introdotto dal decreto Cura Italia e prorogato al 31 dicembre prossimo dal decreto Sostegni Bis.

Si potrebbe fare un rinnovo automatico o concedere un termine più ampio, invece di dare un termine capestro per una procedura importante per la sopravvivenza di una percentuale altissima di imprese. – Conclude Filippo Scivoli – Come al solito siamo bravi a complicare le cose più facili e allo stesso tempo più importanti”.

 

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