Cento anni fa Gabriele D’Annunzio conquistava Fiume con circa 2.600 uomini tra fanteria e artiglieria che entrarono nella città croata.
Furono 280 i siciliani che presero parte dal 1919 alla Marcia di Ronchi dei Legionari e all’avventura dello Stato libero di Fiume. E’ quanto emerge consultando al Vittoriale di Gardone Riviera gli elenchi dei legionari, quello ufficiale del 1939 e quello che ha integrato la fondazione Vittoriale degli Italiani. Nel dettaglio ben 80 provenivano dalla provincia di Palermo, 25 dalla provincia di Trapani, 47 da quella Catania, 43 dal Messinese, 29 da Siracusa, 24 da Agrigento, 8 da Ragusa, 9 da Caltanissetta e 15 dalla provincia di Enna.
I volontari della provincia di Enna provenivano uno da Aidone, due da Agira, due da Enna, due da Leonforte, uno da Piazza Armerina, uno da Pietraperzia, due da Valguarnera, uno da Villarosa e tre da Nicosia. Si tratta dei volontari Francesco Galliano, Giuseppe Imbarrati ed il classe 1903 Nicola Giuseppe Neri.
Fiume nella Conferenza di pace di Parigi non era stata annessa al Regno d’Italia e per questo motivo il Vate, il poeta-soldato, Gabriele D’Annunzio chiamò a raccolta reduci, volontari e giovani nazionalisti per completare l’agognata unità della Patria. Il 12 settembre 1919 l’azione dei volontari accorsi al richiamo del comandante D’Annunzio con la marcia di Ronchi dei Legionari è coronata dal successo: Fiume è redenta ma, il sogno durerà fino al Natale di sangue del dicembre 1920, quando arriva lo sgombero forzato ordinato dal governo del tempo ed eseguito dal Regio Esercito. Da circa dieci anni la comunità italiana è nuovamente inserita nel contesto locale. Son persino tornati i toponimi di lingua italiana.
Sergio Leonardi è un giornalista nato a Messina. Laureato nel 1992 in Economia e Commercio. Con la passione per la statistica, informatica, storia, sport e politica. Tra i fondatori di telenicosia.it