Giovedì scorso, 22 aprile, l’assemblea dei sindaci della provincia di Enna ha rinviato la seduta che prevedeva la proposta di diminuzione del 5% delle tariffe dell’acqua, concordata in un precedente incontro.
“Colpisce l’incoerenza del sindaco Capizzi, che circa un mese fa aveva garantito, all’interno di una dichiarazione del vice sindaco Cucci, l’indirizzo politico e il voto favorevole alla riduzione alla seduta successiva”. Afferma il consigliere comunale e capogruppo di minoranza Salvo Dello Spedale.
Non è chiaro il motivo reale del cambio di posizione di diversi sindaci della provincia di Enna che, nascondendosi dietro ragioni giuridiche, hanno rinviato la seduta andando di fatto contro la proposta del sindaco di Enna Dipietro, sulla quale gli stessi primi cittadini avevano dato un indirizzo politico positivo ad Anea.
“In questa vicenda appare ancora più surreale la posizione dell’amministrazione Xibetana, che trionfalisticamente aveva già pubblicizzato ai cittadini la riduzione del 5% delle tariffe attraverso un post del vice sindaco”. Ricorda il consigliere Dello Spedale
“Si è scoperto – continua il capogruppo di minoranza Salvo Dello Spedale – l’intento da propaganda elettorale delle dichiarazioni autocelebrative del vice sindaco Cucci nei confronti del sindaco Capizzi sulla riduzione delle tariffe idriche.
L’uso spregiudicato e menzognero della comunicazione da parte del Vice Sindaco non è giustificabile, e non è la prima volta che vanta il Sindaco in modo così spudorato.
Dopo questa falsa illusione promessa ai cittadini xibetani e non rispettata, mi aspetterei le sue dimissioni. A meno che la poltrona vale più della dignità.
D’altra parte la posizione dell’amministrazione xibetana a trazione PD sulle tasse è stata sempre molto chiara: sempre contro gli interessi dei cittadini, adesso anche in piena pandemia!
Con l’aggravante vergognosa che in questa occasione si è fatta tanta pubblicità per concludersi con un nulla di fatto che smentisce quanto precedentemente promesso”.
Sembra che una delle ragioni del cambio di posizione dei quattordici sindaci, che hanno votato il rinvio, sia la presunta illegittimità degli atti, nonostante il direttore generale dell’ATI Stefano Guccione, in apertura di seduta, avesse rassicurato i sindaci sulla legittimità delle procedure.
Una tesi debole da sostenere anche perché nell’assemblea c’erano fior fiori di avvocati, tra cui lo stesso promotore Dipietro che, in questa battaglia giunta ad un passo dall’approvazione, è stato sostenuto dai colleghi Bonelli, Cuccì e La Spina rispettivamente Sindaci di Nicosia, Sperlinga e Centuripe.
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