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La Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha dato esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento disposta dal Giudice delle Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica di Enna diretta da Massimo Palmeri.
Pochi giorni fa la Squadra Mobile di Enna aveva ricevuto notizia che una ragazza, da poco diciottenne, era stata abusata sessualmente all’interno del nosocomio ennese.
Gli investigatori, ricevuta la notizia di reato, avvisavano il sostituto procuratore Stefania Leonte che, trattandosi di “codice rosso”, delegava un’immediata verifica dei fatti denunciati.
Dal racconto della giovane emergeva un quadro indiziario particolarmente grave e le attività della Polizia di Stato permettevano di trovare elementi oggettivi commessi dall’ausiliario.
Il dipendente a tempo indeterminato dell’Asp di Enna ha messo in atto una condotta subdola finalizzata ad approfittare sessualmente della degente durante il suo ricovero.
La vittima, particolarmente turbata per quanto accaduto, assistita dagli investigatori, è riuscita a raccontare ogni dettaglio di quanto accaduto, soprattutto della pressione e violenza psicologica subita.
Oltre al reato di violenza sessuale, l’ausiliario è indagato per il reato di tentata violenza privata avendo provato a costringere la ragazza a ritrattare quanto denunciato perché altrimenti “lui avrebbe passato dei guai”; anche in questo caso ha utilizzato lo stesso metodo, la violenza psicologica.
Il 31 marzo, non appena ricevuto l’ordine di esecuzione della misura cautelare, gli uomini della Squadra Mobile si sono recati presso l’ospedale di Enna notificando il provvedimento disposto dal Giudice all’indagato che si trovava in quel momento in servizio.
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