G.P., ex direttore generale del Consorzio di Bonifica n. 6 di Enna, ha operato dal 13 novembre 2013 al 1 marzo 2017. La procura regionale della Corte dei Conti lo ha citato in giudizio per un presunto danno erariale di 384.138,58 euro, derivante dalla presunta prescrizione dei contributi consortili per gli anni 2012-2014.
Il pubblico ministero contabile ha contestato a G.P. e ai successivi direttori generali del Consorzio di non aver intrapreso alcuna azione per la riscossione dei contributi dovuti, compromettendo definitivamente la possibilità di acquisire le entrate.
G.P. ha incaricato gli avvocati Girolamo Rubino, Rosario De Marco Capizzi e Michele Baldi per la sua difesa. I legali hanno presentato una serie di argomentazioni difensive per dimostrare l’assenza di comportamenti illeciti e/o di colpa grave. Hanno sottolineato vari aspetti significativi della condotta diligente di G.P. e del difficile contesto gestionale e finanziario in cui si è trovato a operare.
Nonostante 15 anni di totale inattività dell’Ente, G.P. aveva avviato un procedimento per l’incameramento dei benefici irrigui ed idrici per gli anni contestati. Questa iniziativa era stata intrapresa nonostante le evidenti difficoltà operative, come la grave situazione finanziaria e gestionale dell’Ente, l’assenza di un database dei contribuenti e di dati catastali precisi e la necessità di gestire numerose pratiche relative a tre anni distinti.
Il procedimento aveva portato all’emissione di avvisi bonari di pagamento, atti idonei a interrompere il termine di prescrizione. I difensori hanno quindi sottolineato l’assenza totale di inerzia da parte di G.P., grazie alle iniziative intraprese per la riscossione dei contributi consortili. Hanno inoltre evidenziato che l’eventuale danno erariale dovrebbe essere attribuito ai direttori generali successivi, che non hanno completato la riscossione dei contributi.
Infine, i difensori di G.P. hanno sottolineato l’assenza totale di danno erariale, dato che l’amministrazione consortile aveva ancora tempo per riscuotere i contributi consortili non ancora incamerati dall’Ente, considerando il termine di prescrizione decennale e gli atti interruttivi avviati da G.P..
La Corte dei Conti per la Regione siciliana, in piena adesione alle tesi difensive presentate dagli avvocati Rubino, Baldi e De Marco Capizzi, ha assolto G.P. con formula piena, non rilevando alcun profilo di grave negligenza. L’esistenza di colpa grave è esclusa proprio in virtù delle specifiche iniziative intraprese dall’ex direttore per la riscossione materiale dei contributi consortili.
Pertanto, l’ex direttore generale del Consorzio di Bonifica n. 6 di Enna non sarà tenuto a pagare il danno imputato, corrispondente a oltre 300.000 euro.
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