Dopo la mancata riunione dei sindaci per il caro bollette della settimana scorsa ecco che i sindaci si sono, finalmente, seduti attorno ad un tavolo per partorire un topolino. Ci vuole coraggio per deliberare un atto di indirizzo politico all’ANEA che altro non è che una associazione di Enti d’Ambito.
Tale associazione, senza scopo di lucro, raggruppa gli ambiti territoriali e riporta le tematiche generali, quindi, deleghiamo ad altri e non assumiamoci responsabilità. La suddetta associazione dovrebbe sollevare la problematica degli aumenti tariffari con la rimodulazione delle tariffe a favore dei gestori del servizio idrico, ad Enna Acquaenna, per il periodo 2020-2023. Certo fare gruppo è positivo si incide di più, ma in questo momento di campagna elettorale, si vota in questa tornata amministrativa in sei comuni tra cui Enna e Nicosia, sono i più popolosi con oltre 40.000 abitanti, il non decidere diventa quantomeno sospetto.
Le misure di aumento tariffario, previste dall’ARERA rientra nella logica europea che chi inquina deve pagare di più, nel nostro caso chi consuma di più, paga di più. L’Italia a livello europeo è il paese che consuma più acqua pro-capite e dove si paga meno, ciò ha determinato che molti operatori hanno investito meno nel servizio per cui oltre il 40% dell’acqua si perde nelle condotte a volte vetuste.
Ma se questa è la situazione a livello nazionale a livello provinciale nella convenzione stipulata tra ATO/ ATI e gestore, questi si impegnava a migliorare il servizio riducendo la dispersione del prezioso liquido (oro trasparente). I sindaci nell’ambito di una rimodulazione delle tariffe dovrebbero analizzare, quindi, se questa clausola contrattuale è stata mantenuta applicando le dovute contromisure, ma ciò non è mai avvenuto nessuna sanzione è mai stata commisurata dall’ATO/ATI come se il servizio fosse ineccepibile come se l’acqua di tanto in tanto nelle varie realtà non si trasformasse in “aranciata” o non fosse inquinata da liquami fognari o se i ripristini fossero a regola d’arte. Basterebbe vedere come sono segnalati l’esecuzione dei lavori da parte di Acquaenna per dover emettere verbali su verbali a volte redatti ma non comminati.
Pertanto, abbiamo la netta sensazione che i sindaci impegnati direttamente ed indirettamente nelle amministrative non affrontino un tema così scottante per non rischiare di deludere i cittadini o il gestore ed allora come sempre il dribbling! Siamo maestri universali! Ecco perché siamo convinti che tutta la riunione dell’ATI altro non sia stato che un autentico bluff per i cittadini che aspettavano chi sa quale soluzione del problema “caro bollette”.
Pippo Bruno
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