Per esplicita dichiarazione dei consiglieri, minoranza e maggioranza, la documentazione a supporto del PEF dei Rifiuti del comune di Enna è deficiente e non ha permesso lo sviscerare del problema per dare tranquillità nell’approvazione dello stesso piano e delle successive tariffe TARI 2018.
Una discussione, quella sui costi del servizio di raccolta dei rifiuti che doveva essere prettamente tecnica economica si è risolta in una valutazione pressappochista. Una cosa è emersa che il piano 2017 per un importo di € 6.100.000,00 era gonfiato rispetto a quelle che erano le esigenze. E’ la tipica tecnica di chi governa, mettere le tasse all’inizio del mandato così i cittadini dopo cinque anni non ci pensano più, oppure rinnoviamo i contratti sotto elezione e facciamo capire che la crisi è superata, abbiamo governato bene ed elargiamo (cambiali) denaro per ricevere consensi.
La vecchia logica del passato non regge ed i cittadini non sono degli allocchi, forse non riescono a prendere il coraggio a due mani e cambiare, anche nelle nostre piccole realtà dove il consenso è taroccato dal bisogno e dalle parentele e/o amicizie, ma certo non sono dei creduloni.
Bastava essere al consiglio del 29.03.18 di Enna per avere contezza delle incertezze documentali espresse da parte di tutti i consiglieri. La raccolta differenziata, sembra, sia al 40%, ma nel piano mancavano i Kg dei rifiuti per utenze domestiche e per le utenze non domestiche, non è stata avviata la filiera se non per la carta, il cartone e l’umido, per il resto non esistono contratti per vetro, plastica, alluminio. A fronte di una affermazione verbale del raggiungimento del 40% di raccolta differenziata in modo documentale è stata confutata producendo in aula la percentuale di raccolta differenziata per il mese di gennaio del 13% certificata dall’ufficio tecnico e la percentuale del mese di febbraio fornito dalla EcoEnnaServizi per un 22%.
Le uniche certezze sono state la spesa di 45.000,00 € per l’amministratore, 25.000,00 € per il revisore e l’aumento contrattuale per i lavoratori che usufruiscono di un contratto “federambiente” più oneroso per i cittadini del 30% rispetto al contratto Enti Locali che dovrebbe essere adottato visto che eseguono mansioni alle dipendenze di società comunale. In questo quadro anche, l’ipotesi di riduzione per i cittadini è incerta 10/12%. In un calcolo tecnico quale doveva essere il PEF sui rifiuti non dovevano esserci incertezze, come si suole dire due più due fa sempre quattro e non, forse, quattro.
Altra certezza la riduzione della tassazione per gli studi professionali passata da 11,00 € a 7,00€ mq, nonostante la richiesta formulata dagli ordini professionali in considerazione dell’esigua quantità di rifiuti che un qualsiasi studio professionale può produrre. Mentre gli ipermercati e supermercati pagano tariffe più basse il cui gettito è di 11.000,00 €.
Prevista ancora una spesa di € 120.000,00 per manutenzione dei CCR (Venosa e Scifitello) e € 300.000,00 per la gestione del personale degli stessi. Una cosa comunque è inconfutabile la TARI altro non è che una patrimoniale sulla casa gravante sui cittadini per poter pagare gli operatori che ribadiamo ad Enna sono stati assunti in modo clientelare scavalcando magari colui che è ancora, oggi, disoccupato e deve pagare costi esorbitanti per mantenere le medesime logiche di sempre “Cambiare per non cambiare”.
L’unica cosa che cambia è il costo sempre più elevato che grava sulle tasche dei cittadini.
Pippo Bruno
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