L’associazione diffida Acquaenna a non emettere bollette con “Partite Pregresse”, dopo la mancata trattazione da parte dell’ATI, per ben due sedute, della problematica.
Il silenzio dei sindaci è assordante!
Dopo oltre tre mesi da quando abbiamo diffuso la notizia dell’ordinanza della Cassazione n.17959; dopo altrettanto tempo dalla richiesta della trattazione del punto, con la presenza di noi consumatori, all’assemblea dell’ATI; dopo due sedute andate a vuoto per l’assenza dei sindaci; dopo una sentenza del Tribunale di Enna che ha sentenziato l’illegittimità delle partite pregresse inserite in bolletta da parte del gestore del SII Acquaenna, i Sindaci ancora oggi nulla hanno fatto, cosa si aspetta? Che si arrivi nel 2024?
Bisogna ricordare, a dimostrazione che è possibile farlo, che l’ATI, in quanto controllore dell’azione di Acquaenna, ha già in precedenza disposto ed ordinato la sospensione dell’emissione di bollette recanti le c.d. Partite Pregresse per sei mesi.
Ad oggi, purtroppo, nessuna azione è stata messa in campo, neanche la semplice discussione, anche quando la stessa sarebbe inutile visto che le sentenze si eseguono e non si discutono.
Alla luce di tutto ciò l’associazione ha ritenuto doveroso iniziare un percorso per garantire i cittadini ed i loro diritti, infatti, il presidente nazionale Ettore Salvatori, su nostra sollecitazione, ha messo nero su bianco ed ha iniziato ciò che prescrive la legge per arrivare all’inibizione dell’inserimento in bolletta delle così dette partite pregresse.
Pippo Bruno
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