Efficienza, efficacia ed economicità erano i cardini della legge 36/94, la così detta legge Galli. La gestione del servizio doveva essere ispirata a questi tre punti nodali che il gestore doveva soddisfare, purtroppo, in questi primi 19 anni di gestione di tutto possiamo parlare ma non certo dell’attuazione di nessuno dei tre punti.
Dobbiamo evidenziare che in tempo di normalità questi punti sono stati disattesi: le perdite delle condotte sono rimaste e queste aggravano i costi che i cittadini pagano; la captazione dell’acqua, primo elemento del servizio, non ha visto nessun risultato, Acquaenna non ha scavato nessun pozzo ed a dirlo è stato il presidente dell’ATI, su espressa nostra richiesta, anzi possiamo affermare che i pozzi realizzati dal Comune di Enna, alla fine del secolo scorso, in contrada Bannata e Bannatella, sono stati inutilizzati per anni, forse, per interessi dei proprietari dei terreni ove insistono; l’adduzione delle acque dalle sorgenti e dai pozzi hanno presentato continue perdite evidenziate fortunatamente dai cittadini perché il gestore non ha organizzato una sorveglianza periodica delle condotte; per non parlare della depurazione delle acque reflue pagate sistematicamente dai cittadini ma non realizzata visto che gli impianti sono fatiscenti e le strutture ammalorate con scarico delle acque nei valloni ad inquinare i terreni circostanti.
C’era stata un proposta, prontamente ritirata, di utilizzare le acque reflue per irrigazione, vista la siccità, che effettivamente può essere fatta solo nel momento che la depurazione sia efficiente, ma se l’acqua di scarico viene fatta bypassare dal depuratore le acque rimarranno inquinate, ma se il servizio non viene reso perché pagare?
In tutto ciò la corte costituzionale ha deciso che un servizio non reso non va pagato sentenza 335/2008, in provincia di Enna, molti depuratori non hanno l’autorizzazione regionale eppure noi cittadini dobbiamo pagare per un servizio non reso a norma del D.Lgs 152/2006? Ma tutte queste inefficienze chi doveva controllarle?
Il controllo come la determinazione delle tariffe appartiene ai sindaci che ci chiedono il voto ma poi cosa fanno? Ci tradiscono!
Tutto ciò in tempo di gestione corrente ma ora che siamo in emergenza determinata da concause ecco che il caos la fa da padrone, le turnazioni saltano, i cittadini contattano Acquaenna e nessuno fornisce risposte soddisfacenti lasciando i poveri utenti gabbati ed inca….. Come se non bastasse i servizi sostitutivi che dovevano essere garantiti con autobotti manco a parlarne, pur essendo scritto nella carta dei servizi del gestore.
Vogliamo poi parlare dell’economicità altro punto cardine della legge? Da sempre siamo stati per il costo dell’acqua primi in Sicilia e primi anche in Italia, siamo sul podio. Grazie signori sindaci per aver dimostrato la vostra acquiescenza verso il gestore che come tutte le imprese fanno i loro interessi e dove sono i sindacati, dove sono le forze politiche? Forse, hanno fatto pastetta per qualche assunzione del figlio, del parente, del galoppino?
In questa situazione una cosa è essenziale commissariare l’ATI del resto qualche anno addietro una commissione d’indagine formata da tre sindaci hanno asserito che tutto va bene. Lo vediamo! Un commissario incorruttibile dello spessore del generale Figliuolo che possa scavare e se ci sono inadempienze come ci sono rescindere la convenzione.
Pippo Bruno
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