All’alba del 27 ottobre, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Enna su richiesta della locale Procura della Repubblica, i carabinieri della Compagnia di Mistretta hanno arrestato un giovane di Nicosia ritenuto responsabile di due distinti episodi di violenza sessuale aggravata commesse in danno di due ragazze, di cui una minorenne, entrambe affette da deficit cognitivo.
L’indagine scaturisce dalla segnalazione da parte di un dirigente di un istituto scolastico che aveva rappresentato ai carabinieri di avere sospetti che una sua alunna, minore degli anni 18 ed affetta da deficit cognitivo, fosse stata vittima di abusi sessuali. Avviate le indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Enna, Daniela Rapisarda, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mistretta, coadiuvati da esperte psicologhe, hanno accertato che effettivamente il giovane aveva attirato, con l’inganno, la minore sulla propria autovettura e, condotta in un luogo appartato, ne aveva abusato sessualmente. La vicenda, già drammatica di per sé, assumeva contorni ancora più inquietanti quando i carabinieri, nel corso dell’attività investigativa, accertavano che, verosimilmente, il giovane aveva abusato anche di una seconda ragazza anch’essa affetta, da deficit cognitivo. I successivi riscontri effettuati dai carabinieri, hanno confermato che il giovane aveva violentato, attirandola in un posto appartato, anche la seconda ragazza. Per timore, gli episodi di violenza sessuale non sono stati esternati dalle vittime alle rispettive famiglie. Accertati gli eventi delittuosi, il pubblico ministero titolare delle indagini, Daniela Rapisarda, ha richiesto al G.I.P. presso il Tribunale di Enna, Giuseppe Noto, una misura cautelare a carico del giovane. Il giudice dopo aver accolto la richiesta del pubblico ministero ha disposto la misura della custodia cautelare degli arresti domiciliari a carico dell’indagato, ritenuta idonea a fermare la “tendenza dell’indagato ad adescare vittime vulnerabili allo scopo di soddisfare le proprie pulsioni sessuali”, che all’alba di oggi è stata eseguita dai carabinieri della Compagnia di Mistretta. Ultimate le formalità di rito, l’arrestato è stato tradotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria.
L’assoluta sinergia tra Istituto scolastico, carabinieri, Procura della Repubblica e ufficio GIP del Tribunale, ha permesso di accertare e ricostruire le drammatiche violenze sessuali subite da due vittime particolarmente vulnerabili che, proprio per via della loro vulnerabilità, avevano tenuto nascosto gli eventi alle rispettive famiglie, ponendo fine alle ignobili condotte del giovane.
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