Anziano ucciso per la pensione, arrestato 56enne a Milazzo

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PALERMO – I carabinieri del Comando provinciale di Messina hanno arrestato un 56enne, Ettore Rossitto, con l’accusa di omicidio premeditato e distruzione di cadavere. L’uomo avrebbe ucciso con undici coltellate un pensionato di 73 anni, Giovanni Salmeri, a fine luglio, dando alle fiamme il corpo che fu trovato in una discarica abusiva di Milazzo. Rossitto si trova nel carcere di Messina per ordine del gip di Barcellona Pozzo di Gotto, che ha accolto le richieste della procura. Le indagini sono state svolte dal Nucleo investigativo del Comando provinciale dei carabinieri e dalla Compagnia di Milazzo a partire dal ritrovamento del corpo della vittima, nella zona di Scaccia, reso irriconoscibile dalle fiamme. L’autopsia rivelò che Salmeri era stato ucciso con undici coltellate al petto, all’addome e alla trachea con un coltello che era stato ritrovato sul luogo del delitto. Le indagini hanno portato i carabinieri a visionare oltre diecimila ore di registrazioni provenienti da oltre 40 telecamere di sorveglianza pubbliche e private dislocate nella zona del ritrovamento e da qui la svolta: il passaggio di un ciclomotore nella mattinata del 28 luglio lungo la strada che conduce al punto in cui sarà ritrovato il cadavere di Salmeri: a bordo due uomini, uno dei quali con un cappello verde che sarà ritrovato poi accanto al cadavere. Il proprietario del ciclomotore era proprio Rossitto, i cui rapporti con la vittima sono stati ricostruiti dai militari. A questo punto l’identità della vittima, la cui scomparsa non era stata denunciata, è stata ricostruita grazie al mazzo di chiavi ritrovato sulla scena del delitto. L’uomo, infatti, viveva da solo e i vicini hanno confermato ai carabinieri di non averlo più visto dal mese di luglio.

DECISIVE LE IMMAGINI DELLE TELECAMERE DI SORVEGLIANZA

La svolta nelle indagini con i filmati che hanno immortalato Salmeri e Rossitto nei pressi di un ufficio postale di Milazzo dove la vittima ritirò 650 euro di pensione: la tesi degli investigatori è che quest’ultimo abbia poi condotto la vittima nella zona isolata, sulle sponde del fiume Mela, rubandogli il denaro appena riscosso dall’ufficio postale per poi ucciderlo. L’aggravante della premeditazione deriva dall’analisi di altri filmati risalenti al giorno precedente all’omicidio: nelle immagini, infatti, si nota Rossitto mentre effettua due sopralluoghi nel punto in cui verrà ritrovato il cadavere. 

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