Al via la raccolta firme per la petizione promossa dal Comitato Identità e Sviluppo, per il ritiro dell’accordo tra i Comuni di Gangi, Nicosia e Sperlinga e il Ministero della Difesa

Comitato Identita e Sviluppo
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Domenica 21 maggio il Comitato Identità e Sviluppo ha dato il via alla raccolta firme in cui chiede ai sindaci dei Comuni di Gangi Nicosia e Sperlinga di revocare sia la delibera di giunta, che l’accordo di collaborazione con il Ministero della Difesa.

Già nel corso della riunione del comitato, alla quale erano presenti molti imprenditori agricoli, i rappresentati delle principali associazioni di categoria, numerosi cittadini dei tre comuni preoccupati per il destino dei loro paesi, sono state raccolte un numero incredibile di firme.

Il Comitato Identità e Sviluppo nella petizione promossa sottolinea che la decisione presa in modo unilaterale e completamente autonomo dai sindaci ha ignorato dei passaggi importanti che la legislazione italiana prevede.

Infatti, secondo il Comitato Identità e Sviluppo, l’accordo di collaborazione tra Comuni e Ministero della Difesa dovrebbe essere preceduto da una valutazione e da un confronto tra i soggetti colpiti dalla creazione di un hub di addestramento di dimensioni pari a quelle dei poligoni di Capo Teulada o delle Murge.

I tre sindaci hanno firmato un accordo che inciderà sul territorio in modo pesantissimo senza confrontarsi con la cittadinanza e i soggetti interessati.

La decisione non tiene in alcun conto del fatto che numerosi imprenditori agricoli presenti nell’area interessata, molti dei quali hanno fatto investimenti per la produzione biologica, saranno rovinati.

Le attività di addestramento comporteranno chiusure e limitazioni alla viabilità e ciò inciderà negativamente sul turismo.

La qualità della vita degli abitanti dei paesi, che distano da uno a quattro chilometri dal poligono, verrà duramente compromessa.

La presenza stabile di militari all’interno delle caserme apporterà vantaggi economici esigui alle attività commerciali locali, dal momento che le caserme stipulano di solito contratti di fornitura alimentare con la grande distribuzione; recentemente i commercianti di Capo Teulada si sono lamentati dicendo che “I militari di Capo Teulada non comprano neanche un panino”, come è riportato dall’articolo su L’Unione Sarda del 17 maggio 2023.

La decisione ha completamente ignorato che le aree del bosco di Sperlinga e del Monte Zimmara sono aree di riserva e zone speciali di conservazione e prima di essere destinate a diventare poligoni di tiro necessitano di una valutazione ambientale attenta.


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