PALERMO (ITALPRESS) – Partire dai fiumi per evitare che l’inquinamento si espanda a mari e oceani: questo l’obiettivo della campagna ‘Liberiamoci dalla plasticà, promossa dall’Autorità di bacino della presidenza della Regione Sicilia e finanziata dal ministero dell’Ambiente con un intervento da 860mila euro nell’ambito della legge Salva-mare.
L’iniziativa, partita da piazza Verdi a Palermo alla presenza dell’Autorità di bacino e di alcune associazioni di volontariato, punta a sensibilizzare i cittadini sulla necessità di rimuovere la plastica da fiumi e litorali. La prima mossa sarà il posizionamento di barriere antiplastica su sei fiumi: Platani, Simeto, Ippari, Dirillo, Irminio e Belice. Successivamente ne verranno coinvolti altri venti tra i quali, nel territorio di Palermo, i fiumi Oreto, Eleuterio, Burgio, Nocella e il torrente Ciachea.
“Siamo la prima regione italiana ad avviare quest’iniziativa del ministero dell’Ambiente – sottolinea Leonardo Santoro, responsabile dell’Autorità di bacino per il distretto idrografico della Sicilia – Quindici associazioni di volontariato rimuoveranno la plastica dai nostri fiumi e litorali: i Comuni attiveranno le barriere sui fiumi per intercettare le plastiche e impedirgli di arrivare in mare. I fiumi in cui inseriremo le barriere sono distribuiti in tutti i litorali della Sicilia e caratterizzati dalla presenza di riserve naturali, o comunque da vincoli di particolare pregio ambientale”.
Ad avviare l’iniziativa il video messaggio del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin: “L’inquinamento da plastica è diventato un problema globale, che affligge tutti i nostri mari: i cittadini oggi sono sempre più consapevoli dell’impatto dei rifiuti sui nostri ecosistemi, inoltre le immagini degli animali marini morti per aver ingerito plastica ci colpiscono e ci indignano. L’inquinamento da plastica è subdolo, quasi invisibile: quella che vediamo è solo una minima parte rispetto a quanto ne finisce in mare. Le microplastiche si trovano ovunque, a enormi profondità marine e sulla vetta dell’Everest: dobbiamo quindi agire in modo efficace per risolvere questo problema. Sono i fiumi all’origine di gran parte della plastica in mare, per questo intervenire sui rifiuti che galleggiano sulla superficie: in tal senso la legge Salva-mare mette in campo misure per rimuovere i rifiuti e sensibilizzare i cittadini, in un percorso che prevede il coinvolgimento di associazioni no profit. Abbiamo puntato sulle Autorità di bacino come attori di primo piano per la riduzione dell’impatto”.
Foto: xd8/Italpress –
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