Sulla vicenda dei 28 lavoratori ASU del Comune di Agira sospesi dall’attività lavorativa da parte del sindaco Maria Greco interviene il segretario provinciale della Fiadel-CSA – aderente alla Cisal Salvatore Sauro, manifestando il proprio dissenso nei confronti della delibera del sindaco di Agira, che revoca la prosecuzione del lavoro svolto dai 28 ASU. “Il nostro territorio deve spesso caratterizzarsi per tristi episodi che ledono a mio avviso i diritti dei lavoratori, è assurdo – ha dichiarato Salvatore Sauro – che 28 Asu impegnati in servizi essenziali per il Comune di Agira vengano sospesi dal sindaco in periodo di emergenza epidemiologica da pandemia di Covid-19 – ricordo prosegue Sauro – che è stato adottato dal Governo il blocco dei licenziamenti individuali e collettivi. Se si guarda in generale alla ratio di tale blocco si potrebbe affermare che la limitazione delle attività di iniziativa economica non si giustifichi solo nella difesa della utilità sociale di cui all’art 41 comma 2 Cost, ma che la stessa possa trovare un riscontro pure nel comma 3 dell’art 41 che riserva alla Legge il compito di determinare i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata sia indirizzata e coordinata a fini sociali“.
Della vicenda che sta caratterizzando gli Asu di Agira, Salvatore Sauro coinvolgerà il segretario regionale Badagliacca Giuseppe e i vertici nazionali del sindacato. “In questo momento – continua Sauro – il blocco dei licenziamenti generalizzato è una misura di politica attiva del mercato del lavoro e di politica economica collegata anche ad esigenze di ordine pubblico, dal carattere imperativo della misura ne consegue la nullità dei licenziamenti adottati dal Comune di Agira in contrasto con la Legge che lo vieta in stato di emergenza epidemiologica da pandemia di Covid-19, se i lavoratori – conclude Sauro – dovessero ricorrere all’ ex art. 700 a mio avviso il giudice li dovrà subito reintegrare con tutto quello che ne consegue in termini di danni, invito il sindaco di Agira a revocare l’ atto adottato e raccordarsi con tutti i soggetti istituzionali”.
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