Aggressione del medico fiscale a Nicosia: le dichiarazioni dei legali del dipendente pubblico

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Sulla vicenda dell’aggressione del medico fiscale a Nicosia rispondono i legali del dipendente pubblico, gli avvocati Giovanni Cannata e Giambattista Lo Pinzino:

“Abbiamo atteso sino ad oggi per formulare le nostre considerazioni sulla vicenda della presunta aggressione del medico fiscale, d.ssa Rosaria Cannio, sperando sempre che questa triste storia, dai contorni ancora da chiarire, prendesse ragionevolmente una piega diversa. Ma alla luce degli articoli di stampa, dei passaggi televisivi sulle reti nazionali e della conseguente divulgazione sui social, ci appare doveroso porre termine al “pubblico ludibrio” che di fatto ha innescato la celebrazione di un processo mediatico già in odore di condanna. Riteniamo fare questo anche e soprattutto per rispetto di tutti quei professionisti medici e sanitari onesti che svolgono quotidianamente, con grande umiltà e sacrificio, il proprio lavoro, senza dover per forza con ogni mezzo cercare clamore e visibilità.

Sta di fatto che quanto realmente accaduto non coincide affatto con quanto narrato dal medico fiscale. Il fatto accaduto non solo è diverso da quello mediaticamente raccontato, ma è anche assai più grave.

Abbiamo tutti visto il medico commuoversi e lacrimare in tv nel narrare la propria storia; abbiamo tutti visto il medico affermare di essere stata aggredita fisicamente e di vivere in uno stato di paura e di patema d’animo; abbiamo tutti visto il medico presentarsi in video alla giornalista con un collare cervicale, lamentando anche dolori ad un braccio; abbiamo notizia che il medico, a seguito dei fatti, si è recato al pronto soccorso del nosocomio di Nicosia, riferendo di un’aggressione subita ed invocando il soccorso dei colleghi sanitari, notoriamente oberati di lavoro, occupando un prezioso lettino d’ospedale e beneficiando di esami, valutazioni specialistiche e poi con ogni probabilità di giorni di malattia o infortunio a carico della collettività.

Una vicenda, ormai sotto i riflettori del clamore mediatico, già di per sé molto grave, ma che sicuramente assumerà profili ancora di maggiore gravità nel momento in cui verrà alla luce che i soggetti realmente danneggiati ed aggrediti, come anche gli autori dei reati, risulteranno altri. Lo scenario che a breve emergerà si rivelerà assai più grave di quello divulgato dalla dottoressa, perché oltre alle varie ipotesi di reato che si configureranno a parti inverse, saremo al cospetto di una professionista che ha pubblicamente minato l’onorabilità e la credibilità dell’intera categoria dei medici e procurato un’inaccettabile e gravissima gogna mediatica in danno di un lavoratore dipendente pubblico.

Un plauso va al presidente dell’ordine dei medici di Enna per la celere e giustificata presa di posizione di fronte a fatti così gravi che si inseriscono in un susseguirsi di casi mediatici di violenza in danno di sanitari durante l’esercizio delle proprie funzioni.

Ma si auspica che a breve, nel momento in cui i fatti saranno smentiti, il medesimo ordine professionale assuma pubblicamente il doveroso contegno a tutela dell’immagine di coloro che da questa vicenda hanno realmente subito un danno, adottando tutti i provvedimenti del caso.

Siamo in possesso di prove schiaccianti ed inconfutabili sui fatti realmente accaduti e nei prossimi giorni depositeremo querela nei confronti dei reali responsabili mettendo tutto il materiale a disposizione delle forze dell’ordine e della magistratura.”


 

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